Nella foto: la foiba di Monrupino, nota anche come foiba 149, si trova a circa 11 chilometri da Trieste e costituisce una tipica cavità carsica, profonda 180 metri. La Foiba si presenta con una copertura tombale di 150 metri quadri riportante la raffigurazione di una croce in pietra bianca del Carso.
Accogliendo le richieste degli esuli giuliano-dalmati e della città di Trieste, il presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, nel 1993, ha riconosciuto la foiba di Monrupino come monumento nazionale.
Le celebrazioni di oggi
Cerimonia solenne al Quirinale a rappresentare il momento centrale del Giorno del ricordo
A Trieste, al Sacrario della Foiba di Basovizza, Monumento nazionale, è intervenuto il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Nella stazione centrale di Trieste è stato inaugurato il Treno del Ricordo 2025, progetto promosso dal ministro per lo Sport e i Giovani, Andrea Abodi, alla presenza di Nordio.
Il Treno del Ricordo è un treno storico, messo a disposizione da Fondazione Fs italiane e Gruppo Fs appositamente allestito con una mostra multimediale e l’esposizione delle masserizie degli esuli. Il convoglio sosterà a Trieste fino a martedì 11febbraio, dove sono previste visite per il pubblico, per poi partire alla volta di Padova, quindi Bologna Centrale, Roma Ostiense, Napoli Centrale, Lecce e Sassari.
Sono state individuate oltre 1.700 foibe
Il massacro delle foibe iniziò subito dopo la conclusione della seconda Guerra Mondiale, nella primavera del 1945.
L’esercito jugoslavo guidato da Tito marciò verso i territori giuliani e l’intervento venne accolto con euforia dal popolo italiano che vide negli slavi, alla stregua di americani ed inglesi, dei liberatori, Ma l’intento dell’’esercito di Tito era quello di riappropriarsi delle terre perse al termine della Prima Guerra Mondiale. L’esercito occupò Trieste e l’Istria, senza alcun interesse ad aiutare l’Italia.
Gli italiani residenti in quelle zone furono costretti ad abbandonare la propria terra, vittime di violenze e persecuzioni. Molti cittadini vennero uccisi dai partigiani di Tito e gettati nelle foibe o deportati nei campi di prigionia in Slovenia e Croazia.
Gli infoibamenti si protrassero fino al 1947 quando, con il Trattato di Parigi, la Jugoslavia riottenne le province di Fiume, Zara, Pola e altri territori. L’Italia riuscì a riprendere il controllo di Trieste solo nel 1954, ma dovette cedere definitivamente l’Istria alla Jugoslavia.
Le vittime dell’eccidio delle Foibe furono tra le 5.000 e le 10.000, un dato impreciso dovuto al lungo silenzio che per circa cinquant’anni ha avvolto questa tragica vicenda, state individuate oltre 1.700 foibe
Le vittime non furono solo fascisti o oppositori politici, ma anche e soprattutto civili.
Il messaggio della Premier, Giorgia Meloni
La Premier scrive, in un post sui social: “Nel Giorno del Ricordo rendiamo omaggio alle vittime delle foibe e a tutti coloro che subirono la tragedia dell’esodo giuliano-dalmata, una pagina dolorosa della nostra storia per troppo tempo dimenticata. Ricordare è un dovere di verità e giustizia, per onorare chi ha sofferto e trasmettere questa memoria alle nuove generazioni. L’Italia non dimentica”.
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