A Roma si è discusso di nucleare al World Fusion Energy Group.
Co-organizzato dall’Italia e dall’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (Aiea), l’evento in corso, oggi 6 novembre, alla Farnesina, riunisce i rappresentanti governativi e di Istituzioni pubbliche e private per discutere di come questa tecnologia potrà essere messa al servizio dello sviluppo mondiale.
Dopo il saluto del Vice Presidente del Consiglio Antonio Tajani, sono previsti gli interventi di apertura del Direttore Generale dell’Aiea, Rafael Mariano Grossi, del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
La riunione del “World Fusion Energy Group” di Roma, rappresenta un’occasione di confronto sulle potenzialità dell’energia da fusione.
A margine della ministeriale, abbiamo incontrato il Ministro croato dell’Economia, Ante Šušnjar e gli abbiamo chiesto di spiegare la posizione della Croazia in tema di nucleare.
Ministro Šušnjar, oggi a Roma si svolge l’incontro dove si discute delle potenzialità dell’energia da fusione. Qual è la posizione della Croazia?
La Croazia sostiene l’ulteriore sviluppo e l’applicazione dell’energia nucleare nel mix energetico, sia a livello comunitario che mondiale. Quando si tratta di raggiungere gli obiettivi climatici e ambientali prefissati, ovvero la decarbonizzazione dell’economia e la transizione energetica, nessuna tecnologia dovrebbe essere esclusa.
La Croazia è membro dell’Alleanza Nucleare Europea. L’energia da fusione rappresenta una delle sfide più significative, sia dal punto di vista energetico che scientifico, dagli anni ’50. La Croazia ritiene che si tratti di una fonte di energia sicura, sostenibile e massiccia, basata sul combustibile inesauribile distribuito in tutto il pianeta, in grado di soddisfare il fabbisogno energetico del mondo intero. L’obiettivo è la costruzione di una centrale elettrica dimostrativa e la sua commercializzazione.
Tecnologie nucleari e loro applicazioni, come si sta muovendo il vostro Paese?
La Croazia partecipa attivamente al programma europeo sulla fusione, che si basa su tre pilastri fondamentali: International Thermonuclear Experimental Reactor (Iter), International Fusion Materials Irradiation Facility – Demo Oriented Neutron Source (Ifmif-Dones) e Demo, ovvero la centrale elettrica dimostrativa. In questo quadro, la Croazia è specificamente coinvolta nel secondo progetto, Ifmif-Dones, attraverso il consorzio Horizon Europe nell’ambito del progetto Eurofusion. Inoltre, la Croazia, insieme alla Spagna, è il promotore del programma Dones. La cooperazione è in corso dal 2017, quando la città spagnola di Escuzar, vicino a Granada, è stata scelta per ospitare Ifmif-Dones. L’inizio ufficiale della costruzione è avvenuto il 16 marzo 2023, quando è stato costituito il comitato direttivo Dones e tutti i documenti necessari per l’inizio della costruzione e dei lavori del progetto sono stati preparati da team di 16 istituti di 11 Stati membri dell’Ue nell’ambito del Progetto Dones Preparatory Phase. Il progetto è stato guidato da Angel Ibarra dalla Spagna e Tonči Tadić dalla Croazia.
A quanto ammonta la dotazione dello strumento Ifmif-Dones?
Il valore dello strumento Ifmif-Dones è di 800 milioni di euro. Il contributo della Croazia al programma Dones si riferisce alla consegna e all’installazione dei componenti della struttura Ifmif-Dones a Granada, quindi all’approvvigionamento e all’utilizzo delle strutture di supporto Dones in Croazia e al personale per il team congiunto a Granada.
Insieme alla Slovenia, la Croazia possiede la centrale nucleare di Krško, che da oltre 40 anni fornisce elettricità alla Croazia. Ogni paese ha il 50% di proprietà. Croazia è interessata a estendere la fruttuosa cooperazione con la Slovenia nella costruzione di un secondo blocco della centrale nucleare e/o a sviluppare il proprio programma con particolare attenzione ai piccoli reattori modulari che possono inserirsi molto bene nelle importanti capacità esistenti di fonti rinnovabili in Croazia.
Lo scopo della riunione dell’Aiea è anche quello di promuovere l’uso pacifico dell’energia nucleare. Quali sono i settori più promettenti?
L’energia nucleare è spesso associata al settore energetico e alla produzione di elettricità, che è anche la sua applicazione più comune. Può essere utilizzata anche per il riscaldamento di edifici residenziali in sostituzione di impianti di cogenerazione a gas naturale. L’energia nucleare viene utilizzata anche in vari settori, il più importante dei quali è l’industria metallurgica (ferro e acciaio), che sono industrie ad alta intensità energetica. Inoltre, può essere utilizzata negli impianti di desalinizzazione per produrre acqua potabile.
Oggi l’energia nucleare è sempre più associata all’intelligenza artificiale collegata all’intelligenza artificiale e ai data center. Tutto fa pensare ad un ulteriore aumento della domanda di energia elettrica, dove ovviamente l’energia nucleare e la tecnologia nucleare occupano un posto importante nel mix energetico insieme alle fonti energetiche rinnovabili. La Croazia vede l’energia nucleare come una parte indispensabile del percorso verso un mondo sostenibile e decarbonizzato.
Adriana Caccia
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