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Abi, tassi di mercato, prosegue la tendenza alla diminuzione

Il tasso Euribor a 3 mesi è stato in media del 2,88% in diminuzione di 13 punti base rispetto a novembre 2024 (3,01%). La diminuzione è di 112 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023.

Il tasso dei Bot a sei mesi è stato in media del 2,69% in calo di 10 punti base rispetto a novembre 2024 (2,79%).

Il calo è stato di 136 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. 3. Il tasso Irs a 10 anni (molto usato nei mutui) è stato in media del 2,15% in diminuzione di 18 punti base rispetto a novembre (2,33%). La diminuzione è stata di 138 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023. 4. Il tasso dei Btp a 10 anni è stato in media del 3,23% (3,56% a novembre) in calo di 33 punti base. La diminuzione è di 176 punti base rispetto al valore massimo registrato a ottobre 2023.

Tassi di interesse sui prestiti bancari

Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese è diminuito al 4,47% rispetto al 4,73% di ottobre 2024 e al 5,45% di dicembre 2023;

∙ il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 3,23%, rispetto al 3,27% di ottobre 2024 e al 4,42% di dicembre 2023;

∙ il tasso medio sul totale dei prestiti (quindi sottoscritti negli anni) è sceso al 4,55% dal 4,62% del mese precedente.

Tassi di interesse sulla raccolta bancaria

 

Il tasso praticato sui nuovi depositi a durata prestabilita (cioè certificati di deposito e depositi vincolati) a novembre 2024 è stato il 3,01%. A ottobre 2024 tale tasso era in Italia superiore a quello medio dell’area dell’euro (Italia 3,31%; area dell’euro 2,94%).

Rispetto a giugno 2022, (ultimo mese prima dei rialzi dei tassi Bce) quando il tasso era dello 0,29%, l’incremento è stato di 272 punti base. 7.

Il rendimento delle nuove emissioni di obbligazioni bancarie a tasso fisso a novembre 2024 è stato il 2,26%, con un incremento di 95 punti base rispetto a giugno 2022 quando era l’1,31%.

A novembre 2024 il tasso medio sul totale dei depositi (certificati di deposito, depositi a risparmio e conti correnti), è stato lo 0,93% (0,96% nel mese precedente; 0,32% a giugno 2022). 9. Il tasso sui soli depositi in conto corrente è lo 0,47% (0,49% nel mese precedente; 0,02% a giugno 2022), tenendo presente che il conto corrente non ha la funzione di investimento e permette di utilizzare una moltitudine di servizi.

 

Margine tra tasso sui prestiti e tasso sulla raccolta

 

Il margine (spread) sulle nuove operazioni (differenza tra i tassi sui nuovi prestiti e la nuova raccolta) con famiglie e società non finanziarie a novembre 2024 è di 204 punti base.

 

Quantità della raccolta da clientela

 

La raccolta indiretta, cioè gli investimenti in titoli custoditi presso le banche, presenta un incremento di circa 174 miliardi tra ottobre 2023 e ottobre 2024 (60,9 miliardi famiglie, 13,7 miliardi imprese e il restante agli altri settori, imprese finanziarie, assicurazioni, pubblica amministrazione). 12.

A novembre 2024 la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, è cresciuta rispetto ad un anno fa del 7,0% (+8,9% nel mese precedente). 13. I soli depositi, nelle varie forme, a novembre 2024 sono cresciuti del 4,1% su base annua (+2,6% il mese precedente). 14.

La raccolta diretta complessiva (depositi da clientela residente e obbligazioni) a novembre 2024 è risultata in aumento del 4,5% su base annua, proseguendo la dinamica positiva registrata da inizio anno (+3,4% a ottobre 2024; cfr. Tabella 3).

 

Prestiti bancari

 

Il calo dei volumi di credito è conseguente al rallentamento della crescita economica che contribuisce a deprimere la domanda di prestiti: a novembre 2024, i prestiti a imprese e famiglie sono scesi dell’1,6% rispetto a un anno prima, stesso valore del mese precedente; a ottobre 2024 i prestiti alle imprese erano diminuiti del 3,1% e quelli alle famiglie dello 0,2% (cfr. Tabella 4).

 

Crediti deteriorati

 

A ottobre 2024 i crediti deteriorati netti (cioè l’insieme delle sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinanti calcolato al netto delle svalutazioni e degli accantonamenti già effettuati dalle banche) sono diminuiti a 30,9 miliardi di euro, da 31,9 miliardi di giugno 2024 (30,5 miliardi a dicembre 2023).

Rispetto al loro livello massimo, 196,3 miliardi raggiunti nel 2015, sono in calo di 165 miliardi. 17. A ottobre 2024 i crediti deteriorati netti rappresentano l’1,49% dei crediti totali. A giugno 2024, tale rapporto era l’1,51% (1,41% a dicembre 2023; 9,8% nel 2015;.

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