La mostra “We love science”, un ponte tra l’arte e la scienza si apre oggi, 30 gennaio, all’Istituto Italiano di Cultura di Oslo e sarà visitabile fino al 22 aprile, simbolica data scelta dal Ministero degli Affari Esteri per celebrare la Giornata della Ricerca Italiana nel Mondo. L’esposizione è il frutto del lavoro di otto artisti che si sono lasciati ispirare e hanno avuto occasione di confrontarsi con ricercatori e scienziati di altrettanti centri di ricerca.
“Con il progetto espositivo “We Love Science” l’Istituto Italiano di Cultura di Oslo propone al pubblico norvegese una selezione di lavori nati dal dialogo tra arte e scienza.
Accomunate dalla capacità di produrre visioni, esse abitano il futuro e ci raccontano dell’anelito dell’uomo di spingersi al limite dell’immaginazione.
“Con questa mostra celebriamo anche la creatività e l’ingegno italiano, valorizzando l’attività dei nostri centri di ricerca.” – dichiara la direttrice dell’IIC Raffaella Giampaola Le opere esposte, realizzate con diverse tecniche, restituiscono così l’interpretazione artistica dell’innato desiderio umano di sperimentare e innovare.
I centri di ricerca coinvolti sono: Osservatorio Astronomico dell’Istituto Nazionale di Astrofisica alle Canarie, Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia del Vesuvio, Elettra-Sincrotrone di Trieste, Istituto Nazionale Studi Esperienze Architettura Navale di Roma, Miniera di Sos Enattos in Sardegna,
Laboratori Nazionali del Gran Sasso, Istituto Nazionale di Astrofisica di Cagliari e Agenzia Spaziale Italiana (sede di Matera). I protagonisti del progetto sono gli artisti Serena Vestrucci, Margherita Raso, Davide Stucchi, Jonathan Vivacqua, Irene Fenara, Giulio Bensasson, Antonio Della Guardia e Ruth Beraha.
“Con questa mostra proseguiamo ed intensifichiamo – ha detto l’Ambasciatore ad Oslo, Stefano Nicoletti – l’impegno dell’Ambasciata e dell’IIC sul fronte della diplomazia scientifica, valorizzando, attraverso l’occhio creativo degli artisti, il lavoro dei centri di ricerca italiani e creando un ponte fra questi e gli oltre 650 scienziati e tecnologi italiani impegnati nelle Università e centri di ricerca in Norvegia ed Islanda”.