Grazie alla collaborazione con l’Università di Modena e Reggio Emilia (cui a breve si aggiungeranno le Università di Teramo, Cagliari e l’Università “Suor Orsola Benincasa”), l’Archivio del Dicastero ha infatti sviluppato e messo a disposizione degli utenti, in una logica di apertura, una digital library in cui rendere disponibili i documenti che testimoniano la nascita dell’Inquisizione Romana (1542) e i suoi sviluppi nei quattro secoli successivi. In stretta collaborazione con il personale dell’Archivio del Dicastero, la digital library ha provveduto a selezionare le testimonianze storiche più rilevanti, a partire dai verbali (Decreta) che nel XVI secolo registrarono le prime discussioni e i provvedimenti del Tribunale, incaricato di reagire alla Riforma protestante e ai molti errori – disciplinari e dottrinali – che si diffondevano dentro i confini della Chiesa stessa.
La scelta è stata quella di creare uno strumento di primo accesso alla consultazione che, tuttavia, non vuole parlare solo agli specialisti, ma anche a un pubblico non esperto. Ecco perché l’home page del nuovo strumento accoglie il visitatore offrendogli, con una grafica semplice e coinvolgente, una visualizzazione aggregata dei principali dati: si può avere un colpo d’occhio su persone, luoghi, eventi e materie di cui il Sant’Uffizio si occupò nei suoi quattro secoli di vita.
Il progetto di digital library (accessibile dal sito del Dicastero) si pone in uno spirito collaborativo e ambisce a raccogliere il contributo delle varie équipe di studiosi che, di volta in volta, studieranno i vari aspetti della storia inquisitoriale. L’Archivio, nella sua veste istituzionale, vuole dunque diventare un punto di raccolta e di amplificazione dei risultati della ricerca a servizio dell’intera comunità scientifica. Si tratta di un’apertura importante che, grazie al digitale, mira a favorire una conoscenza, da cui — vi è da credere — scaturirà una nuova e più piena visione dell’azione storica della Curia romana.