Intervista a Ömer Gücük, Ambasciatore della Turchia in Italia
L’Ambasciatore Ömer Gücük è entrato a far parte del Ministero Affari Esteri turco nel 1986. Dopo una lunga serie di incarichi istituzionali nel Paese e all’estero, dal 2021 è Ambasciatore di Turchia in Italia.. Giunto alla fine del suo mandato, l’Ambasciatore rilascia l’intervista al nostro giornale prima del suo rientro in Turchia.
“La Turchia e l’Italia, due paesi mediterranei amici e alleati, sono due potenze regionali con forti legami di cooperazione e relazioni storiche risalenti al XIV secolo. Un denominatore comune e una stretta cooperazione su questioni regionali e globali hanno portato le relazioni tra i due paesi al livello di partenariato strategico e hanno raggiunto un carattere multidimensionale” ha dichiarato l’Ambasciatore Gücük.
Nella nostra intervista di novembre, lei ha affermato che la Turchia è uno dei paesi con la domanda di energia in più rapida crescita al mondo. Cosa intende fare il governo per rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento?
La Turchia è un Paese con un fabbisogno energetico in rapida crescita, con la sua economia dinamica e in continuo sviluppo. Le incertezze geopolitiche hanno reso la sicurezza energetica una questione sempre più importante. E, dal canto nostro, stiamo diversificando il paniere energetico, approfondendo le nostre partnership in questo campo e rafforzando la capacità nazionale per aumentare la sicurezza energetica. A tal proposito investiamo in fonti energetiche nuove, rinnovabili, affidabili e sostenibili e ci impegniamo ad aumentare la nostra resistenza, soprattutto contro gli shock esterni. Posso dire che da questo punto di vista abbiamo fatto molta strada rispetto agli anni precedenti.
Le politiche energetiche sviluppate dalla Turchia contribuiscono in modo significativo alla sicurezza energetica non solo del nostro Paese, ma anche dell’Europa. La Turchia si sta avviando a diventare un polo energetico sempre più potente. Sono del parere che tutto ciò offra grandi opportunità e abbia un grande potenziale anche per altri paesi europei.
Turchia-Europa, siete pronti a lavorare su un’agenda positiva con l’Ue?
L’Ue rimane una priorità strategica per la Türkiye. Gli attuali sviluppi geopolitici rendono le relazioni Türkiye-Ue più importanti e necessarie che mai. Se l’Ue vuole essere un attore efficace non solo come unione di valori e di valori economici, ma anche nel superare i principali problemi che affrontiamo sulla scena mondiale, dovrebbe collaborare con attori rispettati e influenti che contribuiscono alla pace e alla stabilità in una vasta area geografica come la Türkiye. Inoltre, le basi di questa cooperazione sono già state gettate perché la Turchia è un Paese candidato all’adesione all’Ue.
Vogliamo far progredire il dialogo Türkiye-Ue attorno a un’agenda positiva. Siamo lieti di constatare che da qualche tempo siano stati fatti dei passi in tal senso. Ma riteniamo che si debba fare molto di più. Pensiamo che le condizioni per farlo siano presenti. Siamo convinti che l’Ue debba affrontare le relazioni con la Turchia da una prospettiva ampia e globale, come si dovrebbe fare con un paese candidato, piuttosto che dimostrare un atteggiamento selettivo concentrandosi su determinati argomenti.
Turchia-Usa: che cosa cambierà nelle relazioni con il vostro Paese dopo l’insediamento di Donald Trump negli Stati Uniti?
Le relazioni tra Turchia e Stati Uniti sono state finora portate avanti su una base solida e strategica, indipendentemente dai leader. Sappiamo tuttavia anche che ogni amministrazione ha i propri approcci. Durante la precedente presidenza c’è stato un dialogo positivo tra il nostro Presidente e il Presidente Trump. Ci auguriamo che questa tendenza possa continuare anche durante il secondo mandato presidenziale di Trump.
Riteniamo che nel prossimo periodo potremo instaurare uno stretto coordinamento con gli Stati Uniti non solo sulle tematiche bilaterali ma anche e in particolare sulle questioni regionali. Desideriamo essere in una forte cooperazione soprattutto per quanto riguarda il rafforzamento della sicurezza regionale e internazionale e la lotta al terrorismo. Siamo convinti che la strada per raggiungere questo obiettivo passi innanzitutto dal dialogo e dalla diplomazia e che su questa base potremo far progredire ulteriormente la nostra partnership strategica con gli Stati Uniti.
Quali sono le prospettive economiche della Turchia nel 2025?
Nell’ultimo anno e mezzo è stata raggiunta la disciplina finanziaria attraverso la ristrutturazione della spesa pubblica, la politica monetaria è stata semplificata e la Banca centrale ha aumentato significativamente il tasso politico di riferimento. Le agenzie di rating internazionali Fitch, Moody’s e S&P Global hanno rivisto al rialzo il rating creditizio del nostro Paese per il 2024 e hanno incluso valutazioni positive nei loro rapporti. Il premio al rischio (Cds) della Türkiye, che era di 700 punti base a maggio 2023, è sceso a 260 punti base. Si prevede che questa tendenza al ribasso continuerà nel prossimo periodo e che il premio al rischio diminuirà, in modo da riflettere le buone prospettive dell’economia turca.
Secondo il Programma a Medio Termine 2025-2027, la crescita della Turchia dovrebbe essere del 3,5% nel 2024 e del 4% nel 2025. Si punta, inoltre, a ridurre il deficit di bilancio nel 2025.
L’inflazione annuale è scesa al 42% all’inizio del 2025 e si prevede di portarla al 20-25% entro la fine dell’anno. Di conseguenza anche il 2025 si distinguerà come l’anno della lotta all’inflazione. Infine, si continuerà, anche nel 2025, ad attuare gradualmente le politiche monetarie e fiscali restrittive nonché i passi relativi alle riforme strutturali.
Divario di genere: cosa sta facendo la Turchia per raggiungere i suoi obiettivi di miglioramento dei diritti delle donne?
La Turchia continua ad adottare tutte le misure necessarie, in collaborazione con le istituzioni e le organizzazioni competenti, per migliorare i diritti delle donne, rafforzare il loro ruolo nella società e combattere più efficacemente la violenza contro le donne.
Il nostro Paese è parte di numerose convenzioni internazionali. Tra gli esempi si annoverano la Convenzione per l’Eliminazione di Tutte le Forme di Discriminazione Contro le Donne (Cedaw), la Dichiarazione di Pechino e la Piattaforma d’Azione di Pechino nonché il Piano d’Azione per il Progresso delle Donne (Opaaw) dell’Organizzazione per la Cooperazione Islamica (Oci). Nella nostra legislazione nazionale, le leggi pertinenti e le circolari presidenziali hanno portato la lotta contro la violenza sulle donne al livello più alto.
In linea con la visione di “Famiglia Forte, Società Forte, Turchia Forte”, il nostro Ministero della Famiglia e dei Servizi Sociali fornisce servizi di protezione e prevenzione per le nostre donne con 82 centri di prevenzione e monitoraggio della violenza, 112 rifugi per donne e 418 punti di contatto per la lotta alla violenza.
Inoltre, le applicazioni come il Braccialetto Elettronico e il Supporto alle Donne (Kades) sono state sviluppate sfruttando le opportunità tecnologiche per la protezione delle nostre donne. L’applicazione mobile Kades, che consente alle nostre donne di contattare le forze dell’ordine con un solo tasto del telefono, fornisce servizi in 11 lingue.
Adriana Caccia
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