Nel cumulato dei primi undici mesi, le immatricolazioni sono state circa 1,45 mln, in aumento del 20,0%. Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, le autovetture a benzina chiudono novembre in crescita del 20,2%, con una quota di mercato del 28,0%. Calano, invece le autovetture diesel (-7,4% su novembre 2022), con una market share del 14,3%. Nel cumulato, le immatricolazioni di autovetture a benzina sono aumentate del 22,2% (28,4% di quota) e quelle delle diesel dell’8,2% (17,6% di quota nel periodo). Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 57,7% del mercato del solo mese di novembre, con volumi in aumento rispetto allo stesso mese del 2022 (+21,9%). Nel cumulato, le alternative aumentano del 23,2% e salgono ad una quota di mercato del 53,9% (+1,4 p.p. rispetto allo stesso periodo del 2022). Le autovetture elettrificate rappresentano il 47,7% del mercato di novembre, mentre, nel cumulato hanno una quota del 44,7%, con volumi in crescita (+27,8% nel mese e +25,5% nel cumulato).
Tra queste, le ibride mild e full aumentano del 30,2% nel mese, con una quota di mercato del 37,8%, mentre, nel cumulato, risultano in crescita del 27,1%, con una market share del 36,2%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili crescono del 19,3% nel mese (quota di mercato: 9,8%) e del 19,0% nel cumulato (market share: 8,5%). Nel dettaglio, le auto elettriche hanno una quota del 5,7% e aumentano del 55,4% nel mese. Calano, al contrario, le ibride plug-in -9,8%, con il 4,1% del mercato del mese. Nel cumulato, entrambe le alimentazioni risultano in aumento, rispettivamente +33,2% e +8,4%. Infine, le autovetture a gas rappresentano il 10,0% dell’immatricolato di novembre, di cui il 9,8% è composto da autovetture Gpl (+1,1% su novembre 2022) e lo 0,2% da autovetture a metano (-46,3%). Nel cumulato degli undici mesi, le autovetture Gpl risultano in crescita del 22,2% e quelle a metano in calo dell’83,8%.
A novembre 2023, il mercato francese è quello con la maggior quota di autovetture ricaricabili nei 5 major market (29,7% del mercato), soprattutto grazie alla quota delle Bev, il 20,2% del mercato totale, anche davanti alla Germania (che detiene il 18,3%) tra i major market. In Uk si registra invece la quota più alta di Phev, il 10,1%. A novembre, il paese con la quota maggiore di immatricolazioni di autovetture alimentate a benzina è stato proprio il Regno Unito (39,5%), seguita dalla Spagna (36,3%). L’Italia è, come di consueto nell’ultimo periodo, il paese con la quota più alta di autovetture ibride non ricaricabili, con il 37,8% (seguita dalla Spagna, che ne detiene il 34,4%), ed è secondo per quanto riguarda le diesel (con il 14,3%) solo al mercato tedesco, che ha il 16,1% delle immatricolazioni del mese di vetture a gasolio. Da segnalare che in Uk, la quota di diesel ha raggiunto il 3,0%, continuando la sua discesa. Italia che si conferma al primo posto anche per la quota delle alimentate a gas (10,0%), ma detiene la minor market share di ricaricabili: 9,8% la quota aggregata di elettriche e plug-in, le quali sono rispettivamente il 5,7% e il 4,1%.
Nel terzo trimestre del 2023 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia rimasto stazionario sia rispetto al trimestre precedente, sia rispetto al terzo trimestre del 2022. Il terzo trimestre del 2023 ha avuto tre giornate lavorative in più rispetto al trimestre precedente e una giornata lavorativa in meno rispetto al terzo trimestre del 2022. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, di un aumento in quello dell’industria e di una stazionarietà in quello dei servizi. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e un apporto positivo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,7%. Sul fronte del mercato del lavoro, a ottobre 2023, rispetto al mese precedente, aumentano gli occupati e i disoccupati mentre gli inattivi diminuiscono. L’aumento dell’occupazione (+0,1%, pari a +27mila unità) è diffuso tra uomini, donne, dipendenti permanenti e in tutte le classi d’età tranne i 35-49enni che risultano sostanzialmente stabili; in calo i dipendenti a termine e gli autonomi. Il tasso di occupazione sale al 61,8% (+0,1 punti). Anche la crescita del numero di persone in cerca di lavoro (+2,3%, pari a +45mila unità) coinvolge sia gli uomini sia le donne e riguarda tutte le classi d’età a eccezione dei 35-49 che registrano un lieve calo. Il tasso di disoccupazione totale sale al 7,8% (+0,1 punti) , quello giovanile al 24,7% (+1,5 punti).