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Aperta a Baku la conferenza Onu sui cambiamenti climatici

Un appello ad “agire”, a “unirsi” e a “dare risultati” ha aperto a Baku, in Azerbaigian, la ventinovesima Conferenza delle parti (Cop) della Convenzione delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (Unfccc).  A pronunciare queste parole è stato Sultan al-Jaber, presidente della precedente Cop28 che si è tenuta lo scorso anno negli Emirati Arabi Uniti.    Il dirigente ha ricordato l’impegno concordato a Dubai dagli Stati membri dell’Onu rappresentati ad “abbandonare gradualmente i combustibili fossili”.    Sia gli Emirati Arabi Uniti che l’Azerbaigian sono Paesi ricchi di idrocarburi, esportatori di riferimento di combustibili fossili, un fattore ritenuto rilevante per il surriscaldamento planetario.

51mila i partecipanti

Secondo l’Un Climate, sono stati accreditati circa 51mila partecipanti, un numero inferiore rispetto alla Cop28.

Molte ong hanno criticato il fatto che la conferenza si svolga in un Paese che celebra il petrolio.

L‘accordo di Parigi impegna il mondo a limitare il riscaldamento globale a 2°C e a proseguire gli sforzi per mantenerlo a 1,5°C, rispetto alla fine del XIX secolo.

Il 2024 sarà quasi certamente a questo livello.

Se questo continuerà a lungo termine, il limite climatico sarà considerato raggiunto. L’ugandese Adonia Ayebare, presidente di un blocco negoziale chiamato G77+Cina, che riunisce i Paesi in via di sviluppo, ha avvertito che le due settimane di negoziati saranno difficili per quanto riguarda la principale questione in gioco in questa Cop: quanti miliardi di aiuti per il clima saranno disposti a impegnare i Paesi ricchi?

Molti i leader assenti

La vittoria di Donald Trump alle elezioni, secondo la maggior parte dei presenti, porterà gli Stati Uniti fuori dall’accordo di Parigi. Dall ‘intesa siglata nel 2015 sono già fuori Iran, Yemen e Libia,

L’Europa, anche dopo l’ultimo vertice, ha promesso che raddoppierà gli sforzi per compensare il ritiro degli Stati Uniti, ma pochi leader europei saranno a Baku. Né Emmanuel Macron né Olaf Scholz parteciperanno al vertice. Assente anche il brasiliano Lula, ospite della Cop30 del prossimo anno, il colombiano Gustavo Petro ha dato forfait e il primo ministro olandese a seguito delle violenze contro i cittadini israeliani ad Amsterdam, di contro, i talebani hanno inviato una delegazione.

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