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Approvata Agenda G7 Act, transizione circolare per settore tessile e moda

Evento di lancio a Roma: si punta a prodotti duraturi e riciclabili, materiali innovativi, infrastrutture per il riciclo e trasparenza. Pichetto: “Lanciata la sfida, superare ostacoli a modelli di business sostenibili”

La Presidenza italiana del G7 prosegue la sua sfida per la circolarità del tessile e della moda. Dopo il lancio dell’iniziativa nel corso dell’assise Clima, Energia e Ambiente di Venaria Reale, è stata approvata a Roma l’Agenda G7 Act, per azioni politiche, iniziative industriali e cooperazione tra le Nazioni nei due strategici settori. L’evento si è svolto al Maxxi il 4 e 5 dicembre, alla presenza del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto.

Ad aprile di quest’anno, i Ministri G7 riuniti alla Reggia di Venaria Reale avevano incaricato l’Alleanza per l’Efficienza delle Risorse (G7 Are) di sviluppare, entro la fine del 2024, un’Agenda volontaria comune per la Circolarità del settore tessile e della moda tra governi, imprese, stakeholder e partner.  

La G7 Act intende guidare il settore verso un futuro più sostenibile, affrontando temi chiave, come la progettazione di prodotti più duraturi e riciclabili, l’adozione di materiali innovativi e riciclati e lo sviluppo di infrastrutture per il riciclo e la gestione dei rifiuti. Promuovendo trasparenza lungo l’intera catena del valore e favorendo modelli di business circolari, l’Agenda punta a costruire un sistema produttivo che integri sostenibilità ed equità. L’iniziativa si fonda su un approccio collaborativo e volontario per incentivare azioni concrete e condivise.

“A Venaria – ha detto il ministro Gilberto Pichetto – abbiamo lanciato una sfida: definire entro quest’anno un’Agenda di azioni volontarie comuni per compiere insieme passi significativi e concreti. Crediamo si debbano superare insieme gli ostacoli economici alla transizione verso modelli di business più sostenibili e circolari”, ha detto Pichetto, evidenziando l’importanza di “valorizzare il design sostenibile”, “depotenziare il modello fast fashion e ridurre la produzione di rifiuti e l’inquinamento”. Occorre, per il Ministro, anche “garantire la chiarezza, la trasparenza e la tracciabilità di informazioni su prodotti e materiali per contrastare il greenwashing e il lavoro minorile”.

“Con le giuste politiche, innovazioni e collaborazione globale possiamo ridefinire i modelli di produzione e consumo per ridurne l’impronta ambientale e abbracciare modelli circolari”, aggiunge il viceministro Vannia Gava, sottolineando “la rilevanza degli strumenti attuativi, tra cui la responsabilità estesa del produttore, e della cooperazione internazionale”.

Anche il Ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha inviato un indirizzo di saluto all’iniziativa. I lavori tecnici per lo scambio di buone pratiche a livello nazionale fra i membri G7 hanno visto partecipare, fra le altre, realtà come

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La Vicepresidente per l’Export e gli Investimenti Esteri di Confindustria e rappresentante del B7 Italy, Barbara Cimmino, ha rimarcato come uno degli elementi fondamentali per garantire la competitività del settore tessile, e di tutta l’industria in generale, è lo “shift” da un modello economico lineare a un modello circolare: “Questo passaggio è imprescindibile per rispondere alle sfide legate alla scarsità di materie prime, alla riduzione degli impatti ambientali e sociali, e per promuovere un’economia che rispetti i principi di sostenibilità. L’economia circolare non è solo una necessità, ma è anche una grande opportunità per innovare prodotti e processi ed essere più efficienti”.

Alberta Pelino, rappresentante dello Youth 7 (Y7), ha aggiunto la prospettiva giovanile, evidenziando il ruolo cruciale delle nuove generazioni nella trasformazione del settore: “I giovani di tutto il mondo – ha detto Pelino – stanno dimostrando che la moda può essere non solo creativa, ma anche sostenibile e giusta. Con il supporto di iniziative come la G7 Act, possiamo creare hub innovativi per il design sostenibile e promuovere la leadership giovanile nel settore, trasformando l’industria tessile in un esempio di responsabilità ambientale e sociale”.

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