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Aumento dei prezzi delle abitazioni nonostante il rallentamento del mercato.

Il prezzo delle abitazioni usate in Italia ha chiuso i mesi invernali con un aumento dello 0,6%, per un valore al metro quadro che si attesta a 1.850 euro. A livello annuale, i valori immobiliari sono cresciuti del 2%.

Tendenza rialzista, nel secondo trimestre dell’anno, per 16 su regioni su 20. Andamento prevalentemente positivo anche a livello di mercati provinciali, con 68 aree su 107 che chiudono trimestre in terreno positivo. Comportamento quasi analogo per i capoluoghi, con 67 centri sui 106 monitorati dove le aspettative dei venditori hanno registrato un incremento.

Milano mantiene un prezzo prossimo alla soglia dei 5.000 euro al metro quadro grazie alla stabilità registrata nell’ultimo trimestre. Tuttavia, su base annuale, si è registrato un aumento dei prezzi dell’1,6% rispetto all’anno precedente. I valori delle case nel capoluogo meneghino continuano a rimanere ai massimi dopo gli incrementi costanti degli ultimi anni.

A Roma, le aspettative dei proprietari registrano un leggero aumento marginale dello 0,1%, portando il prezzo al metro quadro a 3.021 euro. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, i prezzi delle case nella Capitale rimangono praticamente stabili, con una variazione dello -0,1%. Tuttavia, il prezzo attuale è inferiore del 29% rispetto al picco massimo raggiunto nella capitale a maggio 2012.

Nel panorama dei grandi mercati, Napoli si distingue con il maggiore aumento del trimestre, registrando un aumento del 2,6% che porta il prezzo al metro quadro a 2.823 euro. Rispetto all’anno precedente, si osserva un incremento dell’11,5%, sebbene rimanga ancora inferiore del 9,7% rispetto al picco massimo raggiunto nel maggio 2012.

L’andamento generale dei prezzi ha visto 67 capoluoghi in trend positivo rispetto al primo trimestre dell’anno, con Belluno e Vercelli che spiccano al top degli incrementi trimestrali, rispettivamente con l’8,4% e il 5,4%, seguite da Trieste ed Aosta (entrambe 4,6%). Allo opposto, i maggiori indici di ribasso dei mesi invernali spettano a Cuneo (-7,8 %), Oristano (-5,7%) e Macerata (-5,1%).

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