Skip to content Skip to footer

Banca Centrale del Cile riduce il tasso d’interesse di riferimento di 25 punti base

In occasione della riunione sulla politica monetaria del mese di settembre, il Consiglio della Banca Centrale del Cile ha deciso di ridurre il tasso d’interesse di riferimento annuale (Tpm) di 25 punti-base, dal 5,75% al 5,5%.

A sostegno di tale decisione, la Banca Centrale del Cile ha considerato, per il vincolo esterno che  le notizie riguardanti gli Stati Uniti indicano che l’inflazione ha continuato a diminuire e che il mercato del lavoro americano ha mostrato segni di raffreddamento. Ciò contrasta con i messaggi di politica monetaria di altre economie, dove i cali dell’inflazione sono stati meno marcati.

Da parte sua, l’attività globale e le sue prospettive non hanno mostrato grandi cambiamenti per quest’anno e per il prossimo.

I mercati finanziari globali hanno mostrato una maggiore sensibilità alle notizie, con episodi di elevata volatilità osservati.  Ciò è stato influenzato dai segnali della Federal Reserve, dai dubbi sulla forza dell’economia statunitense e da elementi geopolitici. Tuttavia, rispetto all’ultimo Meeting, i tassi di interesse a breve e lungo termine sono più bassi, il valore dei mercati azionari è più alto e il dollaro si è deprezzato a livello globale. Per quanto riguarda le materie prime, il prezzo del rame ha mostrato notevoli oscillazioni e quello del petrolio è diminuito. A livello locale, dopo l’ultimo Meeting, i tassi di interesse a breve termine sono stati ridotti, in linea con le prospettive di politica monetaria.

I tassi a lungo termine sono diminuiti e, con fluttuazioni, il peso si è apprezzato, seguendo i movimenti dei mercati internazionali. I tagli del Tpm hanno continuato a trasmettersi ai tassi di interesse dei prestiti delle banche al consumo e commerciali. Il credito bancario resta debole, soprattutto nella sua componente commerciale. L’attività ha perso slancio nel corso del secondo trimestre. Sebbene ciò fosse previsto dopo il forte dinamismo di inizio anno, il calo è stato maggiore del previsto.

La serie destagionalizzata del Pil totale e non minerario è scesa dello 0,6% su base trimestrale (+1,6 e +1,0% su base annua, rispettivamente). L’Imacec di luglio ha riportato, mese dopo mese, una significativa accelerazione dell’attività. Come nei trimestri precedenti, una parte rilevante di questo aumento ha risposto a fattori specifici, in un contesto in cui i dati mensili hanno mostrato una significativa volatilità. Dal lato della domanda, l’analisi delle serie trimestrali destagionalizzate evidenzia il calo dei consumi e la stabilità degli investimenti. Il tasso di disoccupazione per il trimestre in movimento terminato a luglio è salito all’8,7%, in parte a causa di fattori stagionali.

A luglio, la variazione annua dell’Ipc – una serie di riferimento collegata – è salita al 4,4% e quella della misura sottostante è salita al 3,4%. L’aumento dell’inflazione totale è stato leggermente superiore a quanto previsto nel Rapporto di giugno, una differenza spiegata dalle componenti più volatili del paniere. Per quanto riguarda le aspettative di inflazione nel biennio, sia l’indagine sulle aspettative economiche (Eee che l’indagine sugli operatori finanziari (Eof) si attestano al 3%. L’insieme dei dati disponibili suggerisce cambiamenti limitati nelle prospettive di attività, anche se la spesa in Cile mostra una maggiore debolezza e, insieme alle aspettative di inflazione allineate al target del 3%, riduce i rischi di una maggiore persistenza inflazionistica nel medio termine a causa dello shock dei costi. Il Consiglio stima che, se si concretizzeranno le ipotesi dello scenario centrale del Rapporto di settembre, la riduzione del Tpm Verso il suo livello neutrale sarà un po’ più rapida di quanto previsto a giugno.

Ciò avverrà a un ritmo che terrà conto dell’evoluzione dello scenario macroeconomico e delle sue implicazioni sulla traiettoria dell’inflazione. Il Consiglio riafferma il suo impegno a condurre la politica monetaria con flessibilità, in modo che l’inflazione prevista sia del 3% nell’orizzonte di due anni.   (Ice Santiago)

 

Show CommentsClose Comments

Leave a comment

Potrebbe interessarti anche...