L‘Istituto Centrale aveva avuto ricorso in modo massiccio durante la pandemia all’ alleggerimento quantitativo (Quantitative Easing), riducendo ulteriormente le emissioni obbligazionarie da circa 323 miliardi di dollari canadesi a 317 miliardi. A giustificare l’aumento del tasso di riferimento, è l’obiettivo primario perseguito dalla Banca Centrale di contenere l’inflazione intorno al 2%. A maggio, l’inflazione era scesa su base annuale al 3,4%, dopo aver registrato l’estate scorsa un picco dell’8,1%. La crescita dei consumi, nota la Banca, è stata sorprendentemente forte, raggiungendo il 5,8% nel primo trimestre. Sebbene la Banca preveda un rallentamento dei consumi di fronte agli aumenti cumulativi dei tassi di interesse, i dati recenti, comprese le vendite al dettaglio, indicano che l’eccesso di domanda potrebbe persistere più a lungo del previsto. Secondo le previsioni della Banca, l’aumento dei tassi di interesse dovrebbe avere come effetto di rallentare la crescita economica all’1,8% nel 2023 e all’1,2% nel 2024, per poi riprendere e raggiungere nel 2025 il 2,4%. (Ice Montreal)
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