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Ottavo, e probabilmente, ultimo taglio dei tassi da parte della Bce, ieri 5 giugno. L‘inflazione headline dell’area euro e’ scesa all’1,9% a maggio, raggiungendo il target al di sotto del 2% per la prima volta in sette mesi e la decisione dell’istituzione guidata da Christine Lagarde fa parte di un percorso di progressivo taglio del costo del denaro, iniziato a giugno 2024,  grazie anche a un’inflazione che è tornata sotto controllo.

Il tasso sui depositi scende al 2% già a giugno, con ulteriori cali possibili entro la fine dell’anno.

Il Consiglio direttivo “è determinato ad assicurare che l’inflazione si stabilizzi durevolmente sul suo obiettivo del 2 per cento a medio termine” si legge nel comunicato della Bce –  pertanto i tassi di interesse sui depositi presso la banca centrale, sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 2%, al 2,15% e al 2,40%, con effetto dall’11 giugno 2025”

Con il taglio di oggi siamo in una buona posizione per navigare nell’incertezza che è all’orizzonte”. La decisione di ridurre i tassi di altri 25 punti base è stata presa “quasi all’unanimità, soltanto un membro non l’ha sostenuta”, ha ha detto la presidente della Bce Christine Lagarde.

E a proposito delle dichiarazioni dell’ex presidente del Forum economico mondiale Klaus Schwab su una possibile successione alla presidenza del Wef prima della scadenza del mandato alla Bce Lagarde ha dichiarato: “Posso dire con molta certezza che sono e resto pienamente determinata a portare a compimento la mia missione e sono determinata a completare il mio mandato fino al termine”.

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