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Brianza: fatturato da 71 miliardi delle imprese che compongono la Top1000

Aumento della redditività e del numero delle aziende in utile, ma il sistema economico brianzolo cambia di passo e i ricavi rallentano. Con un fatturato calcolato sui bilanci 2023 di oltre 71 miliardi complessivi (71,4 miliardi euro), le imprese che quest’anno compongono la Top1000 registrano un reddito di esercizio di 2,9 miliardi di euro e la percentuale delle aziende in utile sul totale sale al 93,4%.

Nel terzo trimestre 2024, la produzione industriale della provincia è diminuita del -0,2%, contro il -1,0% lombardo, rispetto a luglio-settembre del 2023, ma fino al secondo trimestre 2024 le esportazioni monzesi sono cresciute a due cifre (+10,3% contro il +0,3% lombardo).

Il 44,6% delle imprese di Monza e Brianza prevede di chiudere il 2024 con un aumento del fatturato rispetto al 2023, il 14,1% in stabilità, e ben il 41,3% in diminuzione, la percentuale più elevata registrata nel corso degli anni (ad eccezione del 2020). Per il 2025 quasi il 60% delle imprese prevede un incremento delle vendite, il 31,5% una stabilità e solo l’8,7% stima una contrazione. La difficoltà di reperimento di figure professionali adeguate è considerato il maggiore rischio temuto dalle imprese (83% dei rispondenti lo segnala come rischio ‘medio-alto’), ma consistenti sono anche le preoccupazioni lato domanda (64%).

La ricerca ha analizzato anche le imprese che sono cresciute di più, fra quelle presenti sia nella Classifica Top1000 di quest’anno che nella Classifica Top500+ del 2017. Ben 524 aziende che fanno parte della classifica 2024 erano già presenti nella classifica di 7 anni fa e il loro fatturato totale, pari a 34,7 miliardi di euro nell’esercizio di bilancio 2016, è aumentato di oltre il +50% arrivando a sfiorare 52,5 miliardi di euro nel 2023.

Top1000 è il progetto di ricerca e di analisi economico-finanziaria delle 1000 maggiori imprese per fatturato, realizzato dal Centro Studi di Assolombarda, in collaborazione con PwC Italia e con il sostegno di Banco Bpm.

Il quadro economico

Dopo un 2021 e un 2022 particolarmente vivaci, l’economia di Monza e Brianza tiene anche nel 2023. La produzione industriale monzese è aumentata del +1,5%, rispetto al dato lombardo del +0,2% e l’export brianzolo ha raggiunto 13,8 miliardi, in crescita del +6,9% in valore su base annua, rispetto al +0,5% regionale. Un nuovo record sostenuto dalle principali vocazioni territoriali come la farmaceutica, che è cresciuta del +19,8%; la meccanica, che ha segnato un +19,3%; l’elettronica, con un incremento del +16,5%. In flessione del -5,4% il design-arredo, altro settore di specializzazione, che ha scontato anche il confronto con il 2022 anno di performance particolarmente positive. Al dinamismo economico è seguito un miglioramento del mercato del lavoro locale, in cui il tasso di disoccupazione è sceso al 2,9% nel 2023 (dal 6,9% nel 2019), ben al di sotto del 4,0% della Lombardia (già, comunque, su livelli frizionali).

Da fine 2023 e nel corso del 2024, all’interno di un quadro mondiale ed europeo in slancio ridotto, anche per l’economia di Monza e Brianza si sono intensificati i segnali di deterioramento. All’interno di un trend calante da mesi, infatti, nel terzo trimestre 2024, la produzione industriale della provincia è nuovamente diminuita del -0,2%, contro il -1,0% lombardo. Tuttavia, fino al secondo trimestre 2024, le esportazioni hanno tenuto e sono cresciute a due cifre (+10,3% contro il +0,3% lombardo). I settori traino sono, soprattutto, elettronica (+57,6% l’export tendenziale nel secondo trimestre 2024), farmaceutica (+22,6%) e chimica (+13,1%). In discesa moda (-16,4%), apparecchi elettrici (-10,2%) e anche design-arredo (-1,7%), a dimostrazione, comunque, di un quadro molto eterogeneo nelle performance attuali.

 

“Il territorio di Monza e Brianza ha una struttura solida, capace di resistere alle crisi e in grado di raggiungere risultati straordinari quando i periodi sono favorevoli – ha dichiarato Alessandro Spada, Presidente di Assolombarda -. Oggi stiamo affrontando un contesto internazionale complesso e in continua evoluzione. Ai venti internazionali, la risposta di Monza e Brianza è migliore di quella della Lombardia, che è in linea con quella del Paese: nel terzo trimestre 2024, la produzione industriale della provincia è diminuita del -0,2%, contro il -1,0% lombardo, rispetto a luglio-settembre del 2023, ma fino al secondo trimestre 2024 le esportazioni monzesi sono cresciute a due cifre (+10,3% contro il +0,3% lombardo). Per contrastare il momento di generale rallentamento dei mercati, l’urgenza è quella di tornare a stimolare gli investimenti che, come successo per Industria 4.0, sono la chiave per la crescita. Per questo motivo ci auguriamo che Transizione 5.0, che stanzia più di 6 miliardi di euro, possa presto essere semplificata e resa quindi disponibile per le nostre imprese. E, parallelamente, si lavori per introdurre nella Legge di Bilancio l’Ires Premiale, con un tasso in discesa di cinque punti, dal 24 al 19%, a favore di chi mantiene almeno il 70% degli utili nell’azienda. Misure fondamentali per favorire l’innovazione nei nostri territori e rendere le imprese sempre più competitive”, conclude Spada.

“Il contesto internazionale complesso e in continuo cambiamento – ha affermato Giovanni Caimi, presidente della Sede di Monza e Brianza di Assolombarda- si riflette anche sulle nostre imprese influenzandone la performance. Tuttavia, il nostro tessuto produttivo e industriale è sempre riuscito a superare i momenti di difficoltà, dal Covid ai conflitti che hanno causato specialmente nei due anni precedenti ad oggi un aumento esponenziale dei costi dell’energia e delle materie prime. È grazie alla solidità e alla capacità di guardare sempre un passo avanti che le nostre imprese restano competitive e continuano a innovare. Una spinta che sanno interpretare anche attraverso le tecnologie digitali di ultima generazione fino all’applicazione dell’intelligenza artificiale nei processi produttivi. Siamo certamente all’inizio di questa rivoluzione, resta molta strada da fare, iniziando anche dalle competenze che devo essere adeguate e sempre più a supporto dell’evoluzione dei processi nelle nostre imprese. Mai come ora è necessario che tutto il sistema, imprese, mondo della formazione e società civile, progrediscano insieme per progettare, sostenere e rafforzare lo sviluppo e la crescita del nostro territorio”.

 

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