I dati del nuovo report della digital intelligence company The Fool che indaga sul rapporto tra gli italiani e l’Ia
L’Ia impatterà più o meno nel 80% delle posizioni lavorative, il problema su cui riflettere sono le conseguenze economiche e sociali dell’intelligenza artificiale, che è arrivata ed è destinata a rimanere, come è successo con il PC
Cercando su Google “Intelligenza artificiale”, il motore di ricerca ci restituisce, limitandoci alla sola lingua italiana, oltre 30 milioni di risultati, segno tangibile dell’interesse crescente per questa tecnologia anche nel nostro Paese.
Il nuovo report* realizzato dalla digital intelligence company The Fool che ha coinvolto un campione di 1.000 individui italiani compresi tra i 16 e i 64 anni per analizzare il loro rapporto con ChatGpt, il modello Ia sviluppato da OpenAi che ha dato avvio a un uso massiccio e diffuso di questo nuovo strumento, democratizzando l’Ia in un modo mai visto prima, diventando di gran lunga l’applicazione in più rapida crescita di sempre. I risultati rivelano una visione non coincidente tra le diverse generazioni e spingono a più di una riflessione sull’uso di IA nell’immediato futuro.
La popolazione è stata suddivisa per generazione, con il seguente numero di risposte:
– Generazione Z (237 risposte)
– Millennial (429 risposte)
– Generazione X (311 risposte)
– Baby Boomer (45 risposte)
Il 18% degli italiani ha affermato di aver già utilizzato e utilizzare ChatGpt mentre il restante 82% ha diversi livelli di consapevolezza sull’Ia. Il 42% ne ha sentito parlare di ChatGPT ma non l’hanno mai utilizzato, il 20% ne ha sentito parlare ma non sa di cosa si tratti. Resta un 18% ha dichiarato di non averne mai sentito parlare prima.
Un punto chiave emerso dalla ricerca riguarda la percezione di utilità di ChatGpt I risultati dimostrano che la Generazione Z è la principale early adopter, con il 71% di quelli che lo utilizza che riconosce il suo potenziale in termini di utilità, mentre altre generazioni percepiscono questo in misura minore. Questa generazione lo utilizza principalmente per scopi educativi, per trovare fonti di ispirazioni e per approfondire la propria cultura generale. Un utilizzo che potremmo definire “oracolare”. I prompt utilizzati hanno una forma interrogativa per avere risposte sugli argomenti più disparati.