Tra tre mesi la legge sull’imprenditoria agricola giovanile compirà un anno dalla sua approvazione in Parlamento, ma non c’è ancora traccia dei decreti attuativi per utilizzare le già scarse risorse messe a disposizione. Cia-Agricoltori Italiani e Agia, la sua Associazione dei giovani imprenditori attivano di nuovo il countdown per le istituzioni e da Eima rilanciano l’impegno, in prima linea, per traghettare la norma oltre gli ostacoli della burocrazia.
Per questo, continua il dialogo diretto con il presidente della XIII Commissione Agricoltura della Camera dei deputati e primo firmatario della legge, Mirco Carloni, intervenuto in fiera per l’incontro promosso da Agia-Cia proprio sul futuro del comparto e sul ruolo del ricambio generazionale nei campi, dando seguito al lavoro congiunto già portato avanti per la stesura della legge.
“Al momento, però, abbiamo un’attuazione con le quattro frecce -hanno commentato il presidente nazionale di Cia, Cristiano Fini, e di Agia-Cia, Enrico Calentini–. Così, nonostante la soddisfazione per il percorso intrapreso insieme e che ha recepito diverse delle nostre proposte, siamo ancora ai nastri di partenza. I decreti dedicati agli sgravi fiscali, come per le spese notarili e la formazione, sono prioritari”.
Il nodo risorse, poi, il più dibattuto dopo l’iniziale annuncio dei 200 milioni euro in arrivo con la legge Carloni, di cui 156 milioni dal 2024 al 2029. “Il primo anno, per il quale era stato previsto uno stanziamento di 15 milioni di euro per il primo insediamento, è già sfumato -aggiungono Fini e Calentini– e non abbiamo evidenza degli importi effettivi, come dell’uso che se ne vorrà fare nel breve e medio termine. Abbiamo condiviso subito l’approccio della legge 36, soprattutto nella volontà di dare ai giovani strumenti d’investimento importanti per l’accesso al credito e, quindi, per lo sviluppo vero della loro imprenditorialità. Adesso, dobbiamo fare quadrato affinché la riforma strutturale introdotta, si dimostri davvero smart nella sua applicazione, altrimenti diventerà puro esercizio anacronistico”.
Infine, l’Onilga, l’Osservatorio nazionale per l’imprenditoria e il lavoro giovanile in agricoltura, istituito lo scorso luglio, ma mai convocato, quando per Agia-Cia rappresenta un contesto indispensabile al disegno di nuove politiche coerenti con i tempi e con i risultati finora raggiunti, anche in linea con gli obiettivi Ue e la risoluzione Carvalhais sul ricambio generazionale nel comparto”.
“Torniamo a condividere il planning delle azioni per il futuro dell’agricoltura di cui i giovani imprenditori sono il motore, soprattutto sul fronte della meccanizzazione, facendo leva, anche a livello Ue, sul sostegno ai giovani del designato commissario Ue all’Agricoltura, Christophe Hansen, che si è detto pronto a lavorare su una strategia per il ricambio generazionale e per un osservatorio sui terreni agricoli”.