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Classifica dei 150 migliori luoghi di lavoro in Europa. Italia quinta per numero di aziende premiate

Great Place to Work  ha stilato il ranking dei 150 “Best Workplaces in Europe 2023”, ovvero le imprese europee in cui i collaboratori sono più felici di lavorare. Credibilità e rispetto (+11%), equità delle retribuzioni e orgoglio (+10%) e spirito di squadra (+9%) sono i fattori chiave per questi ambienti di lavoro.

L’Italia, con il 6%, è al quinto posto, a pari merito con Irlanda, Spagna e Svizzera, come numero di aziende premiate nel ranking, posizionandosi dietro a Francia (10%), Regno Unito (9%), Germania e Turchia (7%). “Il fattore umano è centrale per lo sviluppo del business aziendale”, afferma Alessandro Zollo, Ceo di Great Place to Work Italia

Credibilità, rispetto, equità, orgoglio e spirito di squadra: sono queste le qualità che rendono un’azienda europea il luogo di lavoro ideale per ogni collaboratore. Great Place to Work, azienda leader nello studio e nell’analisi del clima aziendale, della trasformazione organizzativa e dell’employer branding, ha stilato la classifica “Best Workplaces in Europe 2023”, le 150 migliori aziende europee per cui i dipendenti sono più felici di lavorare, scelte da oltre un milione di collaboratori in rappresentanza di 2,6 milioni di persone impiegate in oltre 3.300 imprese attive in 21 paesi in Europa. Il ranking è stato stilato proprio alla vigilia dell’International Week of Happiness at Work, la settimana internazionale della felicità sul lavoro, che quest’anno si celebra in tutto il mondo dal 25 al 29 settembre 2023.

Il principale indicatore preso in considerazione nell’analisi del ranking delle migliori aziende europee è il Trust Index, l’indice di “fiducia” che raggruppa tematiche quali credibilità, rispetto, equità, spirito di squadra e orgoglio. Qui i Best Workplaces in Europe 2023 hanno mostrato, nel confronto con le aziende premiate nelle varie classifiche nazionali dei Best Workplaces, migliori risultati in termini di credibilità e rispetto (+11%), equità e orgoglio (+10%) e spirito di squadra (+9%). Altri temi importanti emersi nella ricerca riguardano i benefit, speciali e unici, ottenuti dai collaboratori rispetto ai quali c’è una differenza di 18 punti percentuali tra i Best Workplaces in Europe 2023 e le imprese premiate nei ranking nazionali, la redistribuzione equa dei profitti realizzati dall’organizzazione (+17%), l’equità della paga per il lavoro svolto, l’offerta di corsi professionalizzanti, il coinvolgimento diretto dei dipendenti da parte della direzione nelle decisioni che riguardano l’ambiente di lavoro, la possibilità per tutti i membri di un’organizzazione di poter ottenere speciali riconoscimenti e la capacità della direzione manageriale di assegnare i giusti ruoli e di coordinamento dei dipendenti (+15%).

Mettendo a confronto le sole 25 organizzazioni multinazionali con le aziende premiate nelle varie classifiche nazionali dei Best Workplaces si può vedere come a livello di Trust Index vi sia una differenza in media del 7% (85% vs 78%).

I 150 migliori ambienti di lavoro in Europa hanno ottenuto un punteggio medio del 90%, rispetto al 79% delle migliori aziende per cui lavorare nei singoli Paesi e soprattutto uno schiacciante +38% sulla media dell’indice medio di fiducia dei lavoratori europei. “Sapere che queste aziende riescono a dare e ricevere fiducia da 9 collaboratori su 10 mentre la media europea è del 52% e quella italiana del 44% è insieme disarmante ed eccitante.

Il ranking dei 150 migliori ambienti di lavoro in Europa, secondo il parere espresso da oltre un milione di persone, conferma, ancora una volta, la centralità del fattore umano per lo sviluppo del business aziendale – afferma Alessandro Zollo– Le aziende che sono riuscite ad entrare in questa esclusiva classifica hanno saputo lavorare sull’equità delle retribuzioni, uno dei temi più delicati del mondo del lavoro di oggi, oltre che sulla percezione di condivisione della ricchezza generata dall’azienda e sulla restituzione, attraverso i benefit, di quella parte dello stipendio che l’inflazione galoppante ha inevitabilmente eroso”.

 

La ricerca completa è consultabile al seguente link: https://shorturl.at/bmvD4.

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