20 milioni di oggetti venduti hanno portato a un potenziale risparmio di 2,7 tonnellate di Co2, come se il traffico di Milano fosse stato bloccato per 19 mesi.
Lo rileva la piattaforma Subito
Importante risparmio anche di materie prime: 1 milione di tonnellate di acciaio, 100 mila tonnellate di alluminio, 153 mila tonnellate di plastica
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La passione per l’usato e la compravendita di beni di seconda mano non sono semplicemente mode o tendenze passeggere. Oggi più che mai i consumatori adottano con consapevolezza comportamenti sostenibili facendoli diventare vere e proprie abitudini di consumo, che negli anni crescono e si consolidano. Basti pensare che il 57% degli italiani – dato in crescita di tre punti percentuali rispetto all’anno scorso – dichiara di comprare e vendere prodotti usati, una tendenza che rappresenta a tutti gli effetti un’azione concreta a favore dell’ambiente e dell’economia circolare.
Proprio in quest’ottica Subito torna anche quest’anno a quantificare l’impatto ambientale dell’attività di compravendita sulla piattaforma presentando i dati dello studio “Second Hand Effect 2022” commissionato a Ivl (Istituto di Ricerca Ambientale Svedese). Il metodo utilizzato per lo studio è il Lca (Life Cycle Assesment) che tiene in considerazione l’intero ciclo di vita dell’oggetto e ne quantifica per tutto il periodo le sue emissioni di Co2: dall’estrazione delle materie prime, alla loro lavorazione, passando per la distribuzione fino al suo smaltimento.
Nel 2022 su Subito sono stati venduti circa 20 milioni di oggetti; attraverso ciascuna compravendita, gli utenti della piattaforma hanno contribuito ad un risparmio totale di 2,7 milioni di tonnellate di Co2. Chi sceglie l’economia dell’usato, infatti, da una parte regala una seconda vita alle cose, evitando la loro dismissione in discarica, dall’altra evita potenzialmente le emissioni di Co2 e i costi ambientali della produzione di un bene nuovo. Il numero assoluto è già abbastanza esplicativo, ma con alcune equivalenze applicate alla vita quotidiana risulta ancora più chiaro e tangibile l’effetto che un gesto semplice come quello di acquistare o vendere articoli di seconda mano può avere sul nostro Pianeta.
Rrisparmiare 2,7 milioni di tonnellate di co2 corrisponde alla somma di tutte le emissioni prodotte da 374.000 italiani nell’arco di un anno (più degli abitanti di Firenze) o alla quantità di anidride carbonica emessa dalla produzione di 30 milioni di divani o per la preparazione di 119 miliardi di cialde di caffè. Per rendere ancora meglio l’idea, è come se fossero stati piantati 1.300 ettari di alberi, che coprirebbero una superficie delle dimensioni di 2.500 campi da calcio.
“Fare Second Hand non è solo una scelta intelligente e smart; scegliere l’economia dell’usato permette di fare la propria parte all’interno di un circolo virtuoso che da un lato regala una seconda possibilità a degli oggetti e, dall’altro, riduce la nostra impronta quotidiana sull’ambiente abbattendo le emissioni di Co2 derivanti dall’acquisto di prodotti di prima mano.” commenta Giuseppe Pasceri, Ceo di Subito. “Il numero degli italiani che scelgono consapevolmente di affacciarsi al mercato Second Hand è in crescita, così come il valore economico che questo mercato genera per il nostro Paese, che equivale all’1,3% del Pil. Come Subito vogliamo offrire agli italiani un luogo dove generare valore condiviso, a favore dell’economia e dell’ambiente. Insieme possiamo davvero fare la differenza grazie alla second hand che è sostenibile nel Dna: questi numeri importanti, che abbiamo ottenuto grazie ai 2 milioni e mezzo di italiani che ogni giorno ci scelgono, ne sono la prova”.