Anche il mercato del lavoro di aprile aggiunge un tassello alla costruzione del profilo di crescita dell’economia italiana nel secondo quarto dell’anno in corso. Nonostante qualche inciampo sulla produzione industriale e una dinamica non brillante dei consumi, si può cominciare a immaginare di superare senza troppe difficoltà l’1% del PIL nella media del 2023.
Dalla fine della fase più critica della pandemia, il mercato del lavoro, in linea con una ripresa economica d’intensità imprevedibile e imprevista, ha mostrato costanti miglioramenti. Nel confronto con dicembre del 2019 queste tendenze si sono tradotte in un aumento degli occupati pari a 399mila unità ed in una riduzione dei disoccupati e degli inattivi pari rispettivamente a 488mila e 573mila unità. Tendenze che hanno interessato sia la componente maschile che femminile. In questo contesto, sostanzialmente positivo, segnali di moderata preoccupazione emergono dal lato della componente autonoma dell’occupazione. I piccoli segnali positivi registrati negli ultimi mesi non attenuano le difficoltà di questo segmento dell’occupazione che, sempre nel confronto con dicembre 2019, si è ridotto di 173mila unità e non sembra aver ancora intrapreso in modo strutturale la via del recupero.
Commento dell’ Ufficio Studi di Confcommercio ai dati Istat su occupati e disoccupati nel mese di aprile.