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Connettività, infrastrutture, capitale umano: le sfide del lodigiano

Lodi si conferma come un territorio dinamico e competitivo, se comparato a 10 province simili per popolazione, numero di addetti e di unità locali, e con una crescita del valore aggiunto pro-capite del +34,7% tra il 2015 e il 2023, superando la media italiana.

Sono queste alcune delle evidenze che emergono dalla seconda edizione di “Your Next Lodi 2030”. La ricerca, realizzata dal Settore Centro Studi, Territorio e Ambiente e dall’Area Industria, Energia e Innovazione di Assolombarda che quest’anno analizza e mette a confronto Lodi con dieci province italiane: Asti, Ascoli Piceno, Belluno, Biella, Grosseto, La Spezia, Rovigo, Sondrio, Terni e Trieste, evidenzia i punti di forza e le aree di miglioramento del lodigiano.

L’analisi di Assolombarda sottolinea come Lodi sia un territorio capace di sfruttare la sinergia tra un’industria manifatturiera robusta, fatta da PMI, servizi innovativi e una spiccata propensione all’export.

Lodi si posiziona al primo posto tra i territori analizzati per crescita del valore aggiunto pro capite tra il 2015 e il 2023 (+34,7%). Questo dato riflette una solida base economica. La provincia è anche un punto di riferimento per la produttività del lavoro, raggiungendo un valore aggiunto per occupato di 78,3 mila euro nel 2022, un risultato che la colloca all’undicesimo posto a livello nazionale e prima tra i benchmark. Questi successi sono attribuiti a una robusta struttura manifatturiera (che rappresenta il 21,5% del valore aggiunto totale) e alla presenza di servizi innovativi, in particolare nel settore Ict.

L’apertura internazionale è uno dei tratti distintivi di Lodi. La provincia guida la classifica dei benchmark con un incremento delle esportazioni del +162,3% tra il 2015 e il 2024. Anche nel periodo post-pandemia, l’export lodigiano ha mostrato una crescita del +91,8%, tre volte la variazione italiana. Settori chiave come l’elettronica, l’alimentare e la chimica sono stati i principali motori di questa espansione.

Il mercato del lavoro lodigiano presenta elementi di solidità ma anche alcune fragilità. Da un lato, la provincia si distingue per il tasso di disoccupazione più basso tra i benchmark, al 2,5% nel 2024 e in netto calo dal 7,2% del 2019. Allo stesso tempo, il lodigiano è penalizzato da livelli di inattività piuttosto elevati nel confronto coi peer.

Sfide e aree di intervento strategico

La ricerca di Assolombarda evidenzia alcune sfide cruciali per il territorio di Lodi. Il tasso di occupazione (65,8%) si posiziona nella fascia medio-bassa rispetto ai benchmark, e il tasso di inattività (32,5%) è il più alto tra i territori comparati, segnalando una quota significativa di popolazione che non partecipa attivamente al mercato del lavoro. Inoltre, la percentuale di giovani Neet (13,4%) rimane elevata rispetto alla media del Nord Italia.

Questi aspetti rappresentano aree di intervento strategico per Lodi. Consolidare ulteriormente il proprio ruolo nel panorama economico nazionale richiederà politiche mirate a stimolare la partecipazione al mercato del lavoro e a ridurre l’inattività, specialmente tra i giovani. La vicinanza e la proficua sinergia con Milano rappresentano un potenziale aggiuntivo per lo sviluppo futuro del lodigiano. I risultati positivi ottenuti negli ultimi anni sono frutto di una specializzazione produttiva che sta reggendo con successo la complessità del contesto esterno. Le sfide individuate, relative all’inattività e alla partecipazione giovanile al mercato del lavoro, rappresentano un’opportunità per consolidare ulteriormente la posizione di Lodi e rafforzarne il ruolo nel panorama economico regionale.

 

Dettagli sul sito di Assolombarda https://www.assolombarda.it/media

 

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