Il piano riguarda dieci misure, tra cui gli incentivi all’efficienza energetica nell’ambito del cosiddetto “Superbonus”, l’aumento delle strutture per l’infanzia, lo sviluppo dell’industria spaziale e dell’industria cinematografica e i trasporti sostenibili.
L’11 luglio 2023 l’Italia ha chiesto di modificare il proprio Prr quanto il piano è in parte non più realizzabile a causa di circostanze oggettive.
La decisione è basata sulla valutazione della Commissione secondo la quale le modifiche proposte dall’Italia sono giustificate e non incidono sulla pertinenza, sull’efficacia, sull’efficienza e sulla coerenza del rispettivo piano per la ripresa e la resilienza (Prr).
I costi totali stimati del Prr modificato continuano ad ammontare a 191,5 miliardi di Eur, di cui 68,8 in sovvenzioni e 122,6 in prestiti.
Il dispositivo per la ripresa e la resilienza (Rrf) è il programma dell’Ue di sostegno finanziario su vasta scala in risposta alle sfide poste dalla pandemia all’economia europea. Il dispositivo è il fulcro di NextGenerationEu, uno strumento temporaneo per la ripresa che consente alla Commissione di raccogliere fondi per contribuire a riparare i danni economici e sociali immediati causati dalla pandemia di Covid-19.
Per beneficiare dei 724 miliardi di Eur (a prezzi correnti) del dispositivo, gli Stati membri hanno presentato alla Commissione piani per la ripresa e la resilienza (Prr) che illustrano le riforme e gli investimenti che intendono attuare entro la fine del 2026.
Ad oggi, tutti i Prr sono stati approvati, sono state ricevute 31 richieste di pagamento da 19 Stati membri e sono stati erogati 153 miliardi di Eur.