I consumatori cinesi stanno mostrando un crescente interesse per la salute e il benessere, riconoscendo l’importanza di una buona alimentazione per migliorare la qualità della vita. Questa tendenza si è tradotta in una domanda sempre maggiore di prodotti biologici: il 57% dei consumatori, infatti, dichiara l’intenzione di aumentare il consumo di prodotti biologici nei prossimi due o tre anni. Anche per i prodotti Made in Italy le opportunità sono notevoli. Circa un consumatore su due prevede di incrementare l’acquisto di cibo e bevande italiane, attratto dalla loro qualità e autenticità. Inoltre, il 92% si dichiara soddisfatto dell’attuale qualità del Food&Wine Made in Italy e l’86% apprezza la varietà di opzioni biologiche e sostenibili nell’offerta a scaffale nel Paese del Dragone.
Queste le principali evidenze che emergono dall’indagine di Nomisma su un campione di responsabili degli acquisti alimentari della famiglia tra i 18 e i 55 anni, appartenenti alla middle-upper class (40-100 mila renminbi annui) di Pechino, Shanghai, Guangzhou e Hong Kong, realizzata nell’ambito del focus Cina di Ita.Bio, la piattaforma online di dati e informazioni per l’internazionalizzazione del biologico Made in Italy, curata da Nomisma e promossa da Ice Agenzia e FederBio.
“Il mercato del biologico in Cina è in forte espansione, con prospettive di crescita molto promettenti anche per i produttori italiani. Nello specifico, le vendite di prodotti bio sul mercato interno hanno dimensioni significative: 12,4 miliardi di euro nel 2022 (+46% rispetto al 2019), che rappresentano il 9% delle vendite mondiali e che fanno della Cina il terzo mercato al mondo per consumi di prodotti biologici. L’interesse per il bio è però ancora molto concentrato nelle high-tier cities e nell’upper class, tanto che la spesa pro-capite per prodotti biologici non supera i 9 euro a persona (a titolo di paragone, negli Stati Uniti è di 176 euro e in Italia 62 euro) seppure salita del +50% rispetto al 2018” – illustra Nomisma.
Il consumatore bio in Cina
Lo studio condotto da Nomisma evidenzia un forte interesse per i prodotti biologici tra i consumatori cinesi: negli ultimi 12 mesi, il 65% ha acquistato almeno un prodotto alimentare o una bevanda biologica, un dato stabile rispetto al 2021, quando era pari al 64%. Il profilo tipo del consumatore comprende millennials con figli, caratterizzati da una forte propensione agli acquisti online, un reddito elevato e un alto livello di istruzione.
La propensione all’acquisto di prodotti biologici è principalmente motivata da una crescente attenzione alla salute. Infatti, il 47% dei consumatori cinesi sceglie i prodotti bio perché li considera più sicuri per la salute e con proprietà nutrizionali superiori. Inoltre, circa 1 consumatore su 5 li seleziona per la fiducia nella qualità e nelle garanzie offerte, mentre il 17% li apprezza per il loro contributo al rispetto della biodiversità.
Il Made in Italy per il consumatore cinese
L’Italia si posiziona al terzo posto tra le preferenze dei consumatori cinesi per i prodotti di alta qualità. Quasi 4 cinesi su 10, infatti, hanno acquistato alimenti italiani nell’ultimo anno, spinti dalla ricerca di qualità e tracciabilità. Il 43% dei consumatori considera questi aspetti fondamentali, mentre il 19% apprezza in modo particolare l’origine 100% italiana delle materie prime. Inoltre, un 16% sceglie i prodotti italiani per le loro proprietà salutistiche, confermando così l’attenzione crescente verso un’alimentazione più sana e sicura.
Un altro elemento importante è la presenza del marchio biologico: per il 22% dei consumatori cinesi è un fattore decisivo. Infatti, negli ultimi 12 mesi, il 20% ha acquistato almeno una volta prodotti alimentari o bevande biologiche Made in Italy.
L’interesse per il biologico italiano cresce soprattutto tra chi ha visitato l’Italia negli ultimi 5 anni ed è maggiormente diffuso tra i millennials, caratterizzati da un alto livello di istruzione e appartenenti alla fascia più alta della classe sociale.
Tuttavia, i consumatori cinesi esprimono la necessità di maggiori informazioni rispetto alle caratteristiche e alle garanzie offerte dal bio italiano: 8 consumatori su 10, infatti, desidererebbe avere informazioni più dettagliate, in particolare riguardo alla tracciabilità, ai controlli sul prodotto biologico e agli aspetti legati alla sostenibilità.
Tra le leve da attivare per accrescere il consumo dei prodotti Bio Italiani vi sono una maggiore accessibilità dal punto di vista del prezzo e l’ampliamento dell’assortimento nei punti vendita abituali. A questo riguardo, il 21% dei consumatori sarebbe più propenso a scegliere prodotti Bio se avesse la possibilità di fare assaggi direttamente in negozio, mentre il 13% apprezzerebbe degustazioni nei ristoranti.
L’indagine di Nomisma evidenzia anche che il 28% dei consumatori cinesi sarebbe pronto ad acquistare un nuovo prodotto Bio Made in Italy se lo trovasse a marchio di un produttore noto o preferito, mentre il 15% sarebbe motivato da sconti o promozioni.
Tra i prodotti con le maggiori prospettive di crescita per il biologico Made in Italy vi sono, vino, pasta, frutta e verdura, oltre a latte e derivati, sono le categorie in cui i consumatori cinesi cercano la presenza del marchio biologico, e su cui l’origine italiana rappresenta un valore aggiunto.