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Credito deteriorario: 18esima edizione per il Market Watch Npl

Il credito deteriorato nelle banche, Italia e Ue a confronto : nel primo trimestre 2023, lo stock di crediti deteriorati nei bilanci delle banche Ue è salito dell’1% rispetto all’ultimo trimestre 2022, passando da 355 miliardi di euro a 357 miliardi di euro, mantenendo però invariata l’incidenza sul totale dei finanziamenti. Il leggero aumento rappresenta una minima inversione di tendenza verso un trend di forte riduzione dello stock, che nelle banche europee è diminuito del 64% da inizio 2015 quando si attestava a 1.098 miliardi di euro. Gli indicatori prospettici delle banche significative Ue sono in miglioramento, pur mantenendo ancora livelli superiori al pre-Covid. Nel primo trimestre 2023, i crediti presenti nei bilanci bancari Ue e classificati come stage 2 si attestano a 1.439 miliardi di euro (9,1% del totale), in diminuzione rispetto ai 1.458 miliardi di euro (9,4% del totale) di fine 2022. Nello stesso periodo, lo stock di crediti classificati come forebone perfoming è sceso invece a 164 miliardi di euro (pari allo 0,87% del totale) dai 171 miliardi di euro di fine 2022 (0,93%). L’Italia presenta un rischio prospettico superiore alla media Ue: i crediti classificati in stage 2 rappresentano l’11,3% mentre quelli forebone performing lo 1,41%.

Lo stock complessivo di Npe (bilanci bancari e degli investitori) in Italia: a fine 2022, il totale degli Npe in Italia ha raggiunto quota 306 miliardi di euro, in netta diminuzione rispetto al picco di 361 miliardi di euro raggiunto a fine 2015. Per il triennio 2023-2025 si prevede che le incerte condizioni macroeconomiche possano determinare un nuovo ma moderato incremento dello stock, portandolo a 311 miliardi nel 2023, a 317 miliardi di euro nel 2024 e a 321 miliardi di euro a fine 2025.

Transazioni Npl e UtP: per il 2023, si stima che saranno effettuate transazioni Npe per un ammontare di 32 miliardi di euro. Questa cifra incorpora circa 8 miliardi di euro di operazioni la cui contabilizzazione potrebbe slittare a inizio 2024. Più in generale, nel triennio 2023-2025 si stimano 84 miliardi di euro di transazioni Npe. Queste saranno sostenute prevalentemente dal mercato secondario dei portafogli Npl, il cui peso aumenterà fino a circa il 50% sia nel 2023 che nel 2024. Le transazioni sul primario saranno guidate invece dalla prosecuzione del processo di de-risking delle principali banche e dai flussi di deteriorato del triennio. La composizione degli asset transati sul mercato secondario vedrà invece un sensibile aumento dei portafogli misti e unsecured come conseguenza dell’ipotizzata cessione di quote di portafogli assistiti da Gacs.

Evoluzione della rischiosità italiana a livello geografico: nel periodo 2015-2023, il processo di de-risking del credito deteriorato ha portato al progressivo riallineamento dei livelli di rischio delle diverse aree del nostro Paese. In particolare, a marzo 2023 il divario in termini di Npe ratio delle aree del Mezzogiorno sul Nord Italia si è ridotto a soli 2,2 punti percentuali, rispetto ai 6,4 punti percentuali del 2015. Ancora più marcato è il riallineamento del livello di rischiosità, rappresentato dal tasso di deterioramento dei prestiti, tra Mezzogiorno e Nord Italia: questo è passato da un differenziale del 2,1% di inizio 2015 a un differenziale dello 0,4% del marzo 2023.

I trend dell’industria del credito deteriorato: pur avendo già raggiunto nel 2021 il target Eba del 5%, l’industria del credito deteriorato ha continuato anche nel 2022 a favorire il processo di de-risking delle banche italiane. Nel 2023, si stima che il totale dei crediti deteriorati nei bilanci degli istituti di credito si attesterà al 3%, in leggera contrazione rispetto al 3,1% di fine 2022 e in continuità con un trend di forte alleggerimento che prosegue dal picco del 2015. Negli ultimi 8 anni, infatti, sono stati transati crediti deteriorati per 352 miliardi di euro, di cui 39 miliardi di UtP. In questo modo, il settore bancario è riuscito a ridurre l’Npe ratio di 14 punti percentuali, portandolo dal 17% di inizio 2015 al 3% stimato per la fine del 2023. Per effetto di questo processo, il totale dei crediti deteriorati presente nei bilanci bancari è passato da 341 miliardi di euro di inizio 2015 ai 58 miliardi di euro di fine 2022, con una ulteriore riduzione a 56 miliardi di euro prevista per la fine del 2023.

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