Skip to content Skip to footer

Nel primo trimestre 2025 il fatturato delle imprese dei servizi in Lombardia prosegue la crescita: la variazione rispetto allo stesso periodo del 2024 è pari al +1,9%. La velocità è però in rallentamento rispetto ai ritmi che avevano caratterizzato il 2024, quando l’incremento medio era stato del +3,1%. Il numero indice raggiunge quota 138,8 (2015=100), evidenziando un incremento contenuto del fatturato sul trimestre precedente (+0,2%) e una tendenza all’appiattimento. I prezzi confermano i ritmi di marcia registrati negli ultimi periodi, con rincari dei listini prossimi al punto percentuale (+1,1% la variazione sui tre mesi precedenti). Il processo di rientro dell’inflazione nel comparto dei servizi evidenzia una certa «vischiosità», con incrementi ancora significativi in prospettiva storica, sebbene molto più ridotti di quelli registrati nel 2022. Non mostra invece segnali di rallentamento l’occupazione, che prosegue la fase positiva degli ultimi anni: nel primo trimestre 2025 il saldo degli addetti tra inizio e fine periodo è pari al +1,8%. Al netto delle oscillazioni trimestrali, dovute anche a fattori stagionali, le imprese dei servizi continuano a esprimere un fabbisogno elevato di manodopera.

Anche la distribuzione delle risposte all’interno del campione evidenzia un rallentamento della fase di crescita: la quota di imprese che dichiara un aumento di fatturato su base annua mostra un ripiegamento, passando dal 50% del trimestre precedente al 43%. Tale valore resta comunque superiore alla percentuale di imprese che ha registrato un calo di fatturato, pari al 32%. Il 25% delle imprese dichiara infine un livello di fatturato in linea con quello dell’anno precedente, un dato in espansione rispetto alle rilevazioni precedenti.

Dopo aver guidato la crescita nel 2024 , le attività di alloggio e ristorazione mostrano una battuta d’arresto ( – 0 , 1 % su base annua) . Segni negativi anche per il commercio all’ingrosso ( – 0 , 3 %), già in difficoltà durante lo scorso anno, e i servizi alle persone ( – 0 , 7 % ) . Prosegue invece la crescita dei servizi alle imprese (+ 3 , 1 %), il comparto più rilevante dal punto di vista dimensionale, che evidenzia solo un lieve rallentamento rispetto ai ritmi del 2024 . L’incremento occupazionale è risultato più intenso nelle attività di alloggio e ristorazione (+ 3 , 6 %), anche per motivazioni di carattere stagionale, ma è stato comunque diffuso a tutti i settori .

Il rallentamento registrato dalla dinamica del fatturato nei primi tre mesi del 2025 non sembra riflettersi sulle aspettative degli imprenditori, che mostrano un miglioramento per il prossimo trimestre: il saldo tra le previsioni di aumento e diminuzione del fatturato sale infatti a +5 punti percentuali, dopo essere stato solo marginalmente positivo nelle rilevazioni precedenti. Prevalgono comunque le indicazioni di stabilità (64%). Sull’occupazione le previsioni rimangono in territorio positivo, con un saldo pari a +6 punti, senza mostrare significativi scostamenti rispetto all’andamento recente. Gli imprenditori non sembrano quindi temere una svolta negativa nei prossimi trimestri, ma non si può escludere l’avvio una fase di stagnazione se venisse meno l’impulso positivo del turismo e se il peggioramento del clima di fiducia dei consumatori non permettesse un calo della propensione al risparmio.

Dopo la chiusura positiva del 2024, nel primo trimestre 2025 il fatturato delle imprese lombarde attive nel commercio al dettaglio mostra una battuta d’arresto: l’incremento su base annua si riduce al +0,5%, mentre rispetto al trimestre precedente la variazione risulta sostanzialmente nulla (-0,1%). Il numero indice (2015=100), che aveva registrato una crescita nella seconda parte dello scorso anno, torna a evidenziare un andamento «piatto», restando a quota 115,4. I prezzi mostrano ancora un andamento altalenante: nel primo trimestre l’incremento risulta contenuto (+0,2%) dopo l’accelerazione registrata a fine 2024. Stabili i giudizi sulle scorte (saldo pari a +0,9 punti tra indicazioni di esuberanza e scarsità), che restano su livelli storicamente contenuti, mentre le valutazioni in merito agli ordini ai fornitori mostrano una netta prevalenza di indicazioni di diminuzione, registrando un saldo negativo e in peggioramento (-16,7 punti). La variazione del numero di addetti prosegue l’andamento altalenante, dovuto anche a fattori stagionali: dopo la crescita registrata a fine anno, il primo trimestre evidenzia un calo (-0,5% il saldo tra inizio e fine trimestre). Al netto delle oscillazioni trimestrali l’andamento di fondo resta positivo, sebbene in progressivo rallentamento.

Il peggioramento della situazione è ancora più evidente analizzando la distribuzione delle risposte all’interno del campione, dove si registra un’espansione della quota di imprese che dichiarano un calo di fatturato su base annua (dal 32% al 43%), che superano così la percentuale di imprese con fatturato in crescita (ridottesi dal 45% al 35%). Rimane infine poco superiore a un quinto (22%) la percentuale di imprese intervistate che dichiarano una situazione di stabilità.

La dinamica del fatturato dei diversi comparti mostra andamenti diversi rispetti a quelli che avevano caratterizzato lo scorso anno: i negozi specializzati non alimentari mostrano infatti la performance migliore (+2%), dopo aver registrato la crescita media più contenuta nel 2024. Risultano invece in maggiore difficoltà gli esercizi specializzati alimentari (-2,4%), che sperimentano anche il calo più intenso degli ordini, e quelli non specializzati (-1,1%), che comprendono supermercati e minimarket e che rimangono comunque caratterizzati da un livello di fatturato elevato rispetto ai valori del 2015 (numero indice pari a 120,8). La frenata dei prezzi risente del calo registrato nei negozi non specializzati (-1%), mentre i listini sono ancora in significativo rialzo negli esercizi alimentari (+2,4%).

Il saldo tra aspettative di crescita e diminuzione per il fatturato nel prossimo trimestre risulta sostanzialmente nullo (-1 punto), un valore in linea con quello registrato nello stesso periodo del 2024 ma inferiore rispetto ai valori del biennio 2022-2023. Un discorso analogo vale per l’occupazione (+0 punti) e gli ordini ai fornitori, sebbene in questo caso i valori siano su livelli significativamente negativi (-11 punti il saldo nel primo trimestre 2025). In generale il clima di fiducia degli imprenditori rimane su livelli storicamente contenuti e compatibile con un proseguimento della fase di stabilità che ha caratterizzato i primi tre mesi del 2025. Le aspettative di una maggiore spinta dei consumi grazie al recupero del potere d’acquisto sono state finora disattese: la maggiore disponibilità economica delle famiglie si è tradotta soprattutto in maggiori risparmi, sia per ricostituire la ricchezza erosa durante la fase di elevata inflazione sia per fronteggiare le profonde incertezze della situazione economica.

 

Show CommentsClose Comments

Leave a comment

Potrebbe interessarti anche...