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Crescono i giovani agricoltori, Parisi nuovo leader

In controtendenza crescono solo i giovani agricoltori che negli ultimi dieci anni sono aumentati dell’1% contro un crollo medio del 13% dell’insieme delle imprese condotte da under 35, con punte del -20% per il commercio all’ingrosso, -28% per l’industria tessile, -25% per il commercio al dettaglio, fino ad arrivare al -48% per le telecomunicazioni. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga in occasione della nomina di Enrico Parisi a nuovo leader dei giovani imprenditori agricoli italiani. Trent’anni, calabrese di Corigliano-Rossano (Cosenza), una laurea alla Bocconi di Milano e un titolo di Cavaliere della Repubblica, Parisi è stato eletto dall’Assemblea di Coldiretti Giovani Impresa, composta da rappresentanti provenienti dalle campagne di tutte le Province e Regioni italiane, in rappresentanza di 55mila aziende under 35.

“Uno dei primi obiettivi sarà quello di creare delle relazioni importanti con le altre organizzazioni di giovani agricoltori a partire da quelle dei Paesi in via di sviluppo, come l’Africa e il Sudamerica –ha spiegato il neo delegato dei giovani della Coldiretti Enrico Parisi –. Pensiamo, ad esempio, a un Erasmus plus che dia la possibilità di vivere esperienze aziendali nelle campagne di altre nazioni e consenta di confrontare i diversi sistemi produttivi. Ciò permetterebbe ai giovani di quelle nazioni, che iniziano ora e hanno dunque meno sovrastrutture, di migliorare la qualità e la sostenibilità delle proprie produzioni ma avrebbe benefici anche per gli agricoltori italiani, oggi vittime di un vero e proprio dumping in termini di concorrenza sleale da parte di prodotti che non rispettano i nostri stessi standard in termini ambientali, di sicurezza e di tutela del lavoro. Ma lo stesso discorso deve valere – conclude Parisi – anche a livello Ue dove troppo spesso le divergenze su temi importanti rischiano di affossare la crescita di un vero sentimento europeo. E anche in sede nazionale lavoreremo per creare cooperazione tra le diverse regioni nella convinzione che ognuno possa dare il suo contributo alla crescita del Made in Italy a tavola, il vero tesoro di questo Paese”.  

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