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Da oltre quarantacinque anni Sace sostiene la competitività delle imprese italiane. Ne parliamo con Mariangela Siciliano

Sace è il gruppo assicurativo-finanziario partecipato dal Mef che sostenere l’export e l’internazionalizzazione delle imprese, in Italia e all’estero. Mariangela Siciliano, Head of Education, Business Promotion & Supply Chain di Sace, nella nostra intervista, ha approfondito il tema delle iniziative messe in campo dal Gruppo finanziario a favore dei  percorsi di crescita sostenibile delle imprese italiane.

Che ruolo svolge Sace a supporto delle imprese?

Sace offre una gamma di soluzioni pensate lungo l’intero ciclo di crescita internazionale: dalla valutazione delle controparti estere alla gestione dei rischi (assicurazione dei crediti e la protezione degli investimenti); dall’ottenimento di garanzie necessarie per partecipare a bandi e gare, al raggiungimento di garanzie finanziarie per accedere alla liquidità; dallo smobilizzo dei crediti attraverso il factoring e ai servizi di ultima istanza come il recupero crediti. A questo si aggiungono le attività formative che Sace eroga attraverso il suo Hub formativo e le iniziative di business matching che consentono alle imprese di entrare in contatto con le business communities locali su scala globale per sviluppare relazioni e opportunità di business uniche. Negli ultimi quattro anni il ruolo del Gruppo Sace a supporto delle imprese si è ulteriormente ampliato estendendosi anche al mercato domestico. Partendo da un supporto alla liquidità delle imprese in contesti emergenziali (dalla pandemia al caro energia e gli impatti della crisi russo-ucraina), l’intervento di Sace è diventato di natura strutturale con strumenti a sostegno della liquidità e degli investimenti per rafforzare la competitività delle imprese e del Sistema Paese. In particolare, in forza del Decreto Semplificazioni del 2020, Sace è diventata l’attuatore del Green New Deal italiano, supportando attraverso le Garanzie Green la transizione ecologica delle imprese italiane e del Sistema Paese.

Nel 2023 avete sostenuto le imprese con lo strumento Garanzia SupportItalia, che è terminato il 31 dicembre allo scadere del Temporary Framework europeo. Quali sono le prospettive per il 2024?

Come dicevo la nostra operatività è stata ampliata, ormai da 4 anni, anche al mercato domestico con strumenti emergenziali – legati a un temporary crisis framework europeo – a supporto della liquidità delle imprese per rispondere a un contesto di crisi: prima attraverso Garanzia Italia, lo strumento a supporto dell’emergenza Covid-19, poi con Garanzia SupportItalia a sostegno delle imprese colpite dagli impatti della crisi russo-ucraina e del caro energia. Con questi strumenti abbiamo sostenuto complessivamente oltre 70 miliardi di euro di finanziamenti, supporto emergenziale che è terminato lo scorso dicembre. Quest’anno abbiamo introdotto due nuovi strumenti per rendere ancora più strutturale l’intervento a favore della crescita e del consolidamento delle imprese in Italia.

Nello specifico, in base a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2024, Sace potrà rilasciare fino al 31 dicembre 2029, la Garanzia Archimede: una garanzia a mercato, dedicata alle imprese Mid Cap e Large, a supporto degli investimenti in infrastrutture, nei servizi pubblici locali e nell’innovazione industriale, tecnologica e digitale. Sono anche inclusi gli investimenti nell’industria e in infrastrutture a carattere sociale, nonché a sostegno dei processi di transizione sostenibile e dell’economia circolare come, ad esempio, la mobilità sostenibile, l’adattamento ai cambiamenti climatici e la mitigazione dei loro effetti. Oltre Archimede, nel 2024 è stata attivata anche Garanzia Futuro: una garanzia a mercato su finanziamenti a medio/lungo termine, accessibile online e dedicata alle PMI italiane, alle filiere e ai territori.

Le tematiche Esg  sono un argomento di grande attualità. Quali soluzioni offre il Gruppo Sace a supporto della sostenibilità di impresa?

A Cop28 abbiamo presentato la nostra Strategia Esg, in cui è stata delineata una Roadmap sino al 2030 (e oltre) che punta a rivoluzionare il nostro modello di business  e che si basa su due pilastri. Il primo punta a rendere Sace una “Esg Excellence Company” garantendo la coerenza delle attività quotidiane interne con iniziative volte alla riduzione dell’impatto ambientale dell’organizzazione e all’adozione di modelli e comportamenti sostenibili. Il secondo è quello di contribuire in maniera decisa ad accelerare la transizione delle imprese, con un focus specifico sui settori del futuro (energie rinnovabili, economia circolare, veicoli elettrici & mobilità condivisa) e un’attenzione particolare alle Pmi. In questo contesto si inseriscono le tante iniziative formative gratuite che Sace offre attraverso il suo hub formativo. Formare alla sostenibilità il nostro tessuto produttivo è un percorso complesso, che richiede una relazione di fiducia e a lungo termine con le imprese e una dose di coraggio da parte di tanti imprenditori e imprenditrici, a cui chiediamo di rivoluzionare il modo di fare impresa, in ottica non solo green ma anche di leadership inclusiva e di governance sostenibile dei processi interni.

Oltre alla formazione, sono tante le soluzioni che offriamo a supporto della transizione green delle imprese. Innanzitutto le Garanzie Green, con cui Sace sostiene i finanziamenti di progetti che hanno la finalità di agevolare il passaggio verso un’economia a minor impatto ambientale, integrare i cicli produttivi con tecnologie a basse emissioni e promuovere una mobilità sostenibile. Dall’inizio di questa operatività a dicembre 2020, Sace ha sostenuto oltre 600 progetti per un valore totale di circa 12 miliardi di euro. Supportiamo inoltre la transizione sostenibile delle imprese anche promuovendo approcci innovativi e sperimentali come il Debt4EsgSwap, in cui Sace connette la ristrutturazione di un debito di una azienda a iniziative sociali che l’azienda stessa si impegna a portare sul territorio, con la generazione di impatti ed esternalità positive.

‘Green push strategy’. Di cosa si tratta?

La Green Push è una linea del nostro programma Push Strategy che ha in particolare l’obiettivo di valorizzare l’export di tecnologie e forniture italiane a supporto di investimenti ESG e di supportare i processi di transizione di big player mondiali. Si tratta di una nuova soluzione, unica nel panorama europeo delle Export Credit Agency, lanciata nell’ambito del programma Push Strategy, un’iniziativa avviata nel 2017 che punta a rafforzare il posizionamento delle PMI italiane nelle catene globali di fornitura e con cui abbiamo già supportato 8,4 miliardi di finanziamenti.

Costruiamo relazioni durature con acquirenti internazionali e parte integrante e fondamentale dell’accordo con loro è l’impegno a valutare forniture Made in Italy per l’attuazione dei loro piani di investimento. Un impegno facilitato da incontri di business matching tra le PMI italiane interessate ad accreditarsi come fornitori ed i procurement team delle controparti estere beneficiarie delle linee di finanziamento, organizzati da Sace mediante Sace Connects, in collaborazione con le Associazioni di impresa e gli organismi del Sistema Paese presenti nelle geografie di riferimento. Dal 2017 abbiamo organizzato oltre 180 incontri di business matching coinvolgendo più di 6500 Pmi italiane. Riusciamo a fare questo lavoro anche grazie alla nostra presenza stabile nei Paesi più strategici per l’export del Made in Italy, con 13 Uffici nei 5 continenti (Città del Messico, San Paolo, Bogotà, Il Cairo, Dubai, Riad, Johannesburg, Istanbul, Mumbai, Belgrado, Ho Chi Minh, Singapore, Shanghai)

Nella vostra attività di supporto all’export avete particolari accordi con Assocamerestero?

Assocamerestero rappresenta uno degli attori principali del Sistema Paese con cui condividiamo il comune obiettivo di rafforzare lo skillset internazionale delle nostre imprese, in particolare Pmi, con strumenti e conoscenze necessarie per incrementare la loro competitività all’estero.  Nel 2023 abbiamo sottoscritto un protocollo di intesa a tre mani con Assocamestero e Unioncamere per consolidare ulteriormente la nostra collaborazione ‘sul campo’ e operare in sinergia, unendo expertise e competenze. Le Camere di Commercio italiane all’estero sono portatrici di un sapere unico sulle specificità di fare impresa nei diversi contesti geografici e per le imprese italiane che puntano oltreconfine rappresentano un compagno di viaggio imprescindibile.

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