Fondazione Mics dell’Università di Bologna insieme a Comitato Tecnico Scientifico e Spoke 1 ha organizzato una conferenza internazionale dove ha esplorato gli approcci più avanzati dell’economia circolare: riuso, durabilità, riparabilità ed eco-design. L’evento ha messo in luce come la produzione europea di beni e servizi si stia distinguendo nelle dinamiche globali attraverso la promozione di valori e qualità che rappresentano un modo distintivo di fare industria con alto valore identitario.
Il convegno, strutturato in due sessioni complementari, ha affrontato sia la dimensione materiale della circolarità che quella immateriale dell’innovazione responsabile. La prima sessione, moderata da Angelo Salsi, ex capo dipartimento della Commissione Europea, ha visto la partecipazione di esperti internazionali e aziende del settore che hanno presentato casi concreti di implementazione di strategie circolari nel business europeo.
La seconda parte dell’evento si è concentrata sulla dimensione immateriale della sostenibilità, con interventi di esperti accademici e professionisti del settore che hanno esplorato il ruolo dell’etica e della cultura nel design circolare. L’iniziativa è stata arricchita da un’area espositiva dove aziende leader hanno mostrato le loro attività nel campo del riuso, riparazione, refit ed eco-design.
Aurel Ciobanu, Direttrice per la Circular Economy di Dg Environment della Commissione Europea, nel suo intervento, ha sottolineato l’importanza delle recenti misure adottate dall’UEe per promuovere l’estensione della vita dei prodotti: “Il vento soffia a favore di queste iniziative, sia da parte dei politici che dei principali brand e produttori. Vi è una forte certezza intorno alle specifiche misure legate all’agenda dell’economia circolare, che dovrebbero essere interpretate dagli investitori e dagli operatori economici come un segnale chiaro per i loro investimenti e come un invito a ripensare in continuazione i propri modelli di business”.