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La produzione manifatturiera è aumentata del +7,5%, al di sopra della media lombarda (+6,3%), e le esportazioni hanno raggiunto il record di 12,9 miliardi di euro, in aumento del +21% rispetto al 2021 e del +33,3% sul 2019. In questo contesto, tutti i settori sono tornati sopra ai livelli pre-Covid, con i più performanti per contributo alla crescita che sono stati: la farmaceutica (+60,3%), la chimica (+26,2%), i metalli (+17,8%), l’elettronica (+20,1%) e i mobili con altro manifatturiero (+17,8%). Sul fronte mercato del lavoro, nel 2022 gli occupati sono aumentati: + 11.471, chiudendo così il divario rispetto al 2019 (con un orizzonte temporale anticipato rispetto al 2023 previsto per la Lombardia). Il tasso di occupazione ha raggiunto il 69,7% e il tasso di disoccupazione è sceso al minimo degli ultimi quattro anni al 4,3%.

Nella prima metà del 2023, nonostante la crescita globale si sia progressivamente indebolita e la domanda raffreddata, le imprese industriali monzesi hanno evidenziato un rallentamento più moderato rispetto alla media regionale. Nei primi due trimestri del 2023, sebbene a ritmi meno vivaci, la produzione manifatturiera ha continuato ad avanzare segnando un +3,3% tendenziale a gennaio-marzo, +2,3% ad aprile-giugno, a differenza del complesso dell’industria lombarda che invece si è quasi fermata (+2,5% e +0,5% nei due trimestri). Le vendite estere delle imprese brianzole hanno segnato nel primo semestre del 2023 anche un nuovo massimo di export con 7 miliardi di euro, in crescita del +11,3% rispetto all’anno precedente (+3,8% a livello regionale). Considerata la specializzazione produttiva del territorio, i settori che hanno contribuito maggiormente all’incremento dell’export sono risultati: meccanica (+28,3% l’export tendenziale a gennaio-giugno 2023), farmaceutica (+28,1%), elettronica (+21,5%), metalli (+5,9%) e apparecchi elettrici (+20,5%). In diminuzione, invece, il comparto del legno (-22%), la gomma-plastica (-1,4%) e la chimica (-0,4%), tutti settori che scontano le brillanti performance del 2022.

Per quanto riguarda la fine del 2023, nei mesi autunnali il sentiment delle imprese è peggiorato, considerato anche il deterioramento ulteriore della domanda a livello internazionale. Nel complesso di quest’anno si stima che il Pil  di Monza e Brianza si attesti su un +0,2% rispetto a un +0,9% della Lombardia. Arretrano su base annua l’industria del -1% e il comparto agricolo, che segna un -8,2%. In salita le costruzioni del +1,1%, e, anche se a un ritmo più ridotto, i servizi e il commercio +0,7%. Più in generale a Monza e Brianza, la manifattura vive una contrazione più contenuta del -1% rispetto al dato lombardo (-1,9%): questo evidenzia una resilienza maggiore come già osservato nel 2022. Stazionarie (0,2%) le stime riferite all’occupazione provinciale.

I numeri analizzati dal Centro studi – ha affermato Giovanni Caimi, presidente della Sede di Monza e Brianza di Assolombarda

 

– ci mostrano una Brianza reattiva nonostante il rallentamento globale. L’industria continua a cresce più della media lombarda e questo significa anche che le imprese, per stare sui mercati non hanno smesso di cogliere la forte spinta all’innovazione tecnologica e digitale, la transizione verso un’economia sostenibile e la rivoluzione ESG. Fattori che hanno un ruolo sempre più determinante per la crescita. In questo contesto il concetto di “capitale umano” è un tema fondamentale su cui occorre investire in termini di risorse e progettualità. Assolombarda, da sempre impegnata nel rafforzare le sinergie tra imprese e mondo della scuola, ha dato il via al primo Liceo STEAM in Lombardia, un percorso di studi coerente e sinergico con il mondo delle aziende che hanno sempre più bisogno di talenti e di professionalità altamente specializzate. Un risultato importante non solo per le nostre imprese ma anche per i ragazzi e le ragazze che hanno l’opportunità di rendere più concreto il loro futuro”.

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