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Eredità levantina nel tessuto economico della Turchia

Di Aldo Kaslowski, Chairman Organik Group Paese che unisce il continente europeo e quello asiatico, la Turchia è da secoli protagonista di grandi migrazioni da parte di popoli provenienti da luoghi limitrofi e non solo, che hanno fatto del Paese della Mezzaluna la propria casa.

Proprio grazie alla sua strategica posizione, affacciata sul Mar Mediterraneo e vicino alle terre d’Oriente così ricche di materie prime ricercate, la Turchia è stata fin dal Medioevo al centro dell’attenzione dei mercanti delle repubbliche marinare italiane. I segni di questa frequentazione sono ben visibili nell’architettura della città più grande del Paese, Istanbul, che vede nel quartiere di Galata la massima dimostrazione dell’influenza che i Levantini italiani, in particolare i Genovesi, hanno avuto sull’architettura e la cultura locali.

I Levantini di origine italiana, migranti che si sono spostati in Turchia maggiormente per ragioni economiche, hanno visto il momento di massima espansione nel Paese tra la fine del diciottesimo e l’inizio del diciannovesimo secolo, quando la comunità nel paese raggiunse quasi le 30000 persone. Sebbene il numero di Levantini italiani si sia ridotto notevolmente negli ultimi decenni (si stima che la cifra attuale sia di due migliaia all’incirca), la loro influenza nel Paese è ancora molto importante.

Una delle declinazioni meno trattate, ma non per questo meno importante, di questa influenza è l’importanza che le famiglie Levantine hanno avuto nello sviluppo dell’industria e nel commercio turchi. Grazie alla loro conoscenza delle lingue e delle tradizioni europee (era molto comune, infatti, che i Levantini parlassero correntemente più lingue) furono proprio i Levantini ad essere i pionieri del commercio moderno tra la Turchia e gli stati europei. Portatori di una cultura imprenditoriale originaria dei propri Paesi, questi Levantini sono riusciti ad impiantare il modo di fare impresa in Turchia, contribuendo alla crescita e allo sviluppo economico di un Paese così vicino geograficamente all’Europa, ma allo stesso tempo lontano da un punto di vista tecnologico e di strategia imprenditoriale.

Ad oggi, molti dei Levantini sono infatti imprenditori che contribuiscono anche al rafforzamento delle relazioni tra la Turchia e l’Italia (ed in maniera più ampia, l’Unione Europea) e si fanno portavoce di una visione imprenditoriale che riesce a conciliare i punti forti di entrambi i Paesi. Molti dei Levantini hanno inoltre ricoperto ruoli istituzionali di grande rilievo, utilizzando le proprie doti diplomatiche che derivano dalla capacità di unire due culture diverse.

È anche, e forse soprattutto, grazie ai loro sforzi di condivisione delle caratteristiche e potenzialità della Turchia che il Paese si rivela ogni giorno sempre di un partner strategico per l’Unione Europea. Il legame di fiducia tra Paesi e partner commerciali passa, in primo luogo, per la vicinanza e la familiarità, elementi essenziali per la fiducia che ricerca chi vuole espandere il proprio business oltre i confini nazionali.

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