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Fabi.Simeoni: “Le banche hanno raggiunto due obiettivi: prima hanno rafforzato il proprio patrimonio e poi hanno ‘accontentato’ la politica”

Zero euro di entrate per lo Stato, ma rafforzamento del capitale per ogni gruppo bancario. Lando Maria Sileoni, segretario generale Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), a Radio Cusano durante un’intervista nel corso del programma “L’Italia s’è desta”.

“Il problema è che in Italia la finanza negli ultimi vent’anni la fa da padrone con la politica – ha proseguito Sileoni – non voglio citare nomi e cognomi, ma ci sono istituti bancari in Italia molto potenti rispetto alla politica, con qualunque tipo di governo. E anche con questo governo hanno avuto quello che volevano”.

Sileoni ha poi parlato anche del  contratto nazionale dei lavoratori bancari, “Tutti danno per scontato che entro novembre riusciremo a fare il contratto. Non sono così ottimista anzi, credo che negli ultimi giorni ci siano stati dei peggioramenti che spiegherò bene a breve e che riguardano circa 200mila persone. Se ci saranno le condizioni per chiuderlo noi saremo probabilmente una delle poche categorie che chiude il contratto prima di altri. Sta di fatto che sul piano sociale e sul piano del rapporto con il governo, le banche sono state vincenti ma, come ripeto, non sono state vincenti con questo governo, sono 25/30 anni che la finanza in Italia stravince rispetto alla politica”, ha sottolineato.

Il problema non è solo del governo – ha precisato Sileoni – l’opposizione sulla questione della tassazione degli extraprofitti delle banche era con il governo, e i sindacati confederali hanno fatto un comunicato a favore della tassazione delle banche. La finanza è talmente ramificata a destra, al centro e a sinistra, che non troverà mai nessuno che alza un dito contro le banche, per tutta una serie di motivi. Alcuni si possono tranquillamente dire pubblicamente, altri non si possono dire pubblicamente perché prenderemmo 100mila querele. Ci sono delle incrostazioni, delle trasversalità che non partono adesso ma da trenta/quaranta anni fa. La finanza è sempre andata in aiuto in determinati momenti ai partiti, a certe categorie e a certe caste.

Si è poi parlato anche di banche digitali e del trasferimento dei clienti di Intesa San Paolo su Isybank. “Questo tema sarà affrontato da tutto il sistema bancario – ha dichiarato Sileoni – è partita per prima Intesa ma poi saranno costrette a farlo un po’ tutte. Mi sembra però di aver capito che Intesa abbia cambiato rotta, non perché sia intervenuto l’Antitrust, ma perché ha capito che doveva dare più tempo ai clienti.

Ora si è spostata la scadenza da agosto a febbraio garantendo così i tempi necessari affinché il cliente possa valutare se rimanere nella banca tradizionale o entrare in quella digitale. Chiaramente questi intoppi sono fisiologici quando ci sono cambiamenti così epocali”, ha concluso il segretario generale della Fabi.

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