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Favorita da una posizione geografica strategica, la Polonia si colloca al centro delle direttrici europee per gli scambi commerciali

di Piero Cannas Presidente Camera Italiana in Polonia

Con oltre 38 milioni di abitanti la Polonia è il più grande mercato dell’’Europa centro-orientale. Grazie alla costante crescita economica registrata negli ultimi anni, è stato ridotto il gap del Pil pro-capite con l’Ue ed e’ stato accresciuto il potere d’’acquisto con l’’affermarsi dì nuovi modelli di consumo. Il rapporto del Warsaw Enterprise Institute evidenzia che l’economia polacca sta facendo progressi nel recupero del gap con i Paesi più ricchi dell’Europa occidentale, in particolare la Germania. La Polonia potrebbe raggiungere il livello economico tedesco tra il 2038 e il 2060, a seconda dello scenario. Nel 2022, la Polonia ha registrato un Pil eccezionale post-pandemia, ma successivamente la crescita è stata rallentata dalla guerra in Ucraina. Per il 2024 Fmi prevede una crescita del Pil del 2,28%, posizionando la Polonia al 139° posto a livello globale. La Polonia è favorita da una posizione geografico-strategica che la colloca al centro delle direttrici europee per gli scambi commerciali, attraendo un crescente interesse di aziende europee ed extra-europee grazie anche alla peculiare capacità di fungere hub logistico e distributivo per proiettarsi verso i mercati dell’’est. Altro punto di forza del paese è la disponibilità di una forza lavoro giovane e qualificata, altamente specializzata e con buone conoscenze linguistiche, che rappresenta un asset indispensabile per lo sviluppo del paese.

Polonia e Ue

Nel 2014-2020 la Polonia è stata il principale Paese-beneficiario dei fondi Ue destinati alla Politica di Coesione, con un afflusso di circa Euro 82,5 mld, di cui Euro 76,8 mld gestiti in loco – così come ca. Euro 32 mld stanziati nell’ambito della Pac (Politica Agricola Comune)Il rapporto tra Polonia e Ue si è rafforzato anche grazie alle recenti riforme dello Stato di diritto, consentendo al Paese di accedere a 137 mld di euro di finanziamenti, inclusi 59,8 mld per il Recovery Fund e 76,5 mld per coesione e sviluppo fino al 2027.

Nel settore energetico, il piano Pep2040 prevede una transizione verso fonti rinnovabili, puntando a produrre il 43% di energia da queste fonti entro il 2030 e il 49% entro il 2040.

L’energia eolica giocherà un ruolo cruciale, coprendo il 30% della produzione totale nel 2040.. Parallelamente, l’energia nucleare sarà sviluppata attraverso centrali innovative, che forniranno il 9% del fabbisogno energetico entro il 2035 e il 16% entro il 2040. Si prevede quindi una riduzione significativa dell’uso del carbone al solo 5% entro il 2040. Investimenti stimati in 373 mld di Euro sosterranno la transizione energetica e la riduzione delle emissioni di gas serra.

Relazione economica tra Italia e Polonia

Il trend al rialzo dei salari reali, l’espansione della classe media e la presenza, seppur contenuta, di una classe medio-alta, nonché una consistente domanda interna, oltre a sostenere la performance economica della Polonia, formano uno scenario favorevole per il nostro export. L’Italia occupa infatti una posizione di rilievo nei rapporti commerciali con la Polonia, sia come fornitore che come cliente, affermandosi nel corso degli ultimi tre decenni come secondo partner commerciale della Polonia tra i Paesi Ue. Dal 2021 al 2024, l’interscambio commerciale tra i due paesi ha continuato a crescere raggiungendo nel 2023 la quota di 35,882 mld di euro, con un incremento del 3,9% rispetto al 2022. Fino a qualche anno fa, la Polonia era considerata dalle aziende italiane principalmente come un mercato B2B, orientato alla produzione e alla manifattura. Tuttavia, oggi la situazione è radicalmente cambiata: l’economia polacca si è sviluppata e arricchita in modo tale da rendere il Paese un mercato di grande interesse anche per l’export diretto al consumatore finale. Questo ha aperto nuove opportunità per settori come fashion, food e design, che rappresentano alcuni dei pilastri del nostro Made in Italy. Beni di lusso e di alta qualità, che sono sempre più ricercati dalla crescente classe media polacca, ora fanno parte delle categorie d’esportazione verso il Paese.

Investimenti

Gli investimenti tra Italia e Polonia sono in crescita. L’Italia è il quarto Paese partner della Polonia per quanto concerne il numero degli investimenti esteri realizzati. Secondo il censimento fatto della nostra Camera di Commercio circa 2.400 aziende italiane operano in Polonia dando lavoro a oltre 100.000 persone. Nel 2023, gli investimenti diretti italiani hanno raggiunto 11.009 mln di euro, con picchi nel 2021 e 2022. Gli investimenti si concentrano in settori come manifatturiero, commercio e servizi. Anche gli investimenti polacchi in Italia sono aumentati, arrivando a 1.607 mln di euro nel 2023. La Polonia promuove investimenti attraverso le Polish Investment Zones (PSI), che offrono esenzioni fiscali fino al 50% e agevolazioni per settori strategici come automotive e biotecnologie.

Camera di commercio e dell’industria in Polonia

La Camera di Commercio e dell’Industria Italiana in Polonia (Cciip) svolge un ruolo cruciale nel rafforzare i legami economici e commerciali tra l’Italia e la Polonia. La Cciip è un’associazione senza scopo di lucro, riconosciuta dal Governo italiano. Fondata nel 1996, rappresenta la componente imprenditoriale del Sistema Italia in Polonia e conta oltre 130 soci, italiani e polacchi. La Cciip promuove lo sviluppo delle relazioni d’affari italo-polacche, supportando l‘internazionalizzazione delle imprese italiane e la difesa delle eccellenze del Made in Italy. Oltre a creare connessioni tra i soci e aziende locali, la Cciip promuove il brand Italia e riflette l’eccellenza imprenditoriale italiana in ogni attività.

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