Terminati i lavori del Vertice Onu Cop29 a Baku e licenziato l’Accordo finale che tanto ha faticato ad essere scritto ed accettato, il Presidente di FederPetroli Italia Michele Marsiglia interviene in chiusura della settimana in Azerbaijan: “E’ un vertice fallimentare che ha mostrato al mondo solo uno sperpero di denaro per una conferenza tradotta in vacanza a Baku, con un giorno aggiuntivo non previsto. Continuiamo le nostre politiche industriali avanti con la ricerca di petrolio e gas nei paesi ad alto potenziale come Africa e Medio Oriente, non tralasciando le riserve di idrocarburo in Italia e le nuove aperture politiche. Si alla sostenibilità in tutte le operazioni e cantieri petroliferi, massima attenzione al cambiamento climatico ma non ad uno Stop all’idrocarburo che il mondo non vuole. Baku ha dimostrato che il pianeta necessità ancora del petrolio e dei suoi derivati e penso che il significato di questo Vertice lascia davvero comprendere la grande divergenza energetica tra i partecipanti”.
La 29esima Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici si ferma a quota 300 miliardi l’anno. A tanto ammonta l’obbligo per i Paesi ricchi di finanziare la transizione energetica e l’adattamento ai cambiamenti climatici dei Paesi in via di sviluppo fino al 2035. La Cina è fuori dagli obblighi.
La transizione verso l’uscita dai combustibili fossili, focus del Cop28 di Dubai, sparisce dai testi delle bozze. l documento finale, che avrebbe dovuto rilanciare l’attuazione del processo, è privo di alcuna menzione all’Oil & Gas. Uno dei punti su cui l’Unione europea puntava, in disaccordo con l’Arabia Saudita, era quello di mettere in piedi un monitoraggio annuale degli sforzi per uscire da petrolio, gas e carbone: senza alcun successo. Sull’Accordo finale del Vertice pesa in modo particolare la mancata presenza di diversi paesi in Azerbaijan e la possibile uscita dall’Accordo sul Clima di Parigi minacciata dagli Stati Uniti d’America con la nuova amministrazione Trump. conclude Marsiglia.