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Fiera del Lavoro 2025 a Pinerolo, presentato il Rapporto “Ripartiamo Insieme”

Il quinto Rapporto promosso dall’Osservatorio permanente sul Pinerolese di “Ripartiamo Insieme” (Consorzio Cpe, Cgil Cisl Uil) e realizzato da Camera di commercio di Torino e Agenzia Piemonte Lavoro, giunge quest’anno ad un punto significativo che consente di tracciare un’analisi dei vari indicatori, non solo in chiave annuale, ma anche in termini di cambiamento, offrendo una panoramica sull’evoluzione del mercato del lavoro e dell’imprenditoria nel Pinerolese.

I promotori di Ripartiamo Insieme hanno attivato questo rapporto sul Pinerolese nell’anno 2020, esattamente con la finalità di fornire al territorio una “bussola” per orientarsi a lungo termine e poter agire con obiettivi comuni, facendo squadra per promuovere una crescita condivisa e azioni efficaci come corpo sociale.

L’analisi della Camera di commercio di Torino sul tessuto imprenditoriale Pinerolese 

In occasione di Ripartiamo Insieme la Camera di commercio di Torino ripropone la sua indagine annuale sul tessuto imprenditoriale del Pinerolese. Secondo i dati Istat, su questo territorio risiedono quasi 146.000 abitanti, di cui quasi il 51% donne. Il 7,3% è di origine straniera e il 26,7% ha un’età inferiore o uguale ai 30 anni. Nell’ultimo decennio la popolazione risulta in decrescita (-2,5%), ma la componente straniera registra un forte incremento (+16,8%).

Il tessuto imprenditoriale del Pinerolese si compone di 13.780 sedi d’impresa, alle quali si aggiungono 3.199 unità locali per un totale di 16.979 localizzazioni. La densità imprenditoriale è pari a 11,7 imprese ogni 100 abitanti, di poco inferiore a quella della città metropolitana di Torino (12,4). Nel 2024 è calato nuovamente il numero di sedi d’impresa (-1,5% sul 2023 e -2,0% rispetto al 2019) mentre continua l’aumento delle unità locali (+1,8% nel breve periodo e +6,1% sul medio).

Alle imprese del Pinerolese è attribuibile un numero di addetti pari a 42.000 (fonte Inps), impiegati nel 45% dei casi in microimprese, nel 36% in imprese di medie e grandi dimensioni mentre il restante 19% è riconducibile alle piccole imprese.

Nel 2024 si evidenza una sostanziale stabilità delle nuove iscrizioni (674) e un aumento delle cessazioni (825), producendo un tasso di crescita di segno negativo (-1,08%).

Guardando alle dimensioni aziendali, più del 96,4% del totale delle sedi d’impresa sono microimprese, il 3,2% sono piccole e soltanto lo 0,4% è di medie e grandi dimensioni. Nel tempo, però, sono diminuite le microimprese (-2,3% sul 2019) a favore delle imprese di piccole dimensioni (+7,9%).

Analizzando invece la forma giuridica, si conferma la netta prevalenza di imprese individuali (il 65,7% del totale), seguite dalle società di persone (il 19,9%); risultano meno rappresentate, rispetto alla città metropolitana, le società di capitale (il 12,8%, mentre nella Cmto il valore è pari al 23,9%). Tuttavia, anche nel 2024, sono le società di capitale a registrare incrementi di stock: +1,4% rispetto all’anno precedente e +15,7% sul 2019. In linea generale, l’analisi delle variazioni di consistenza di medio e lungo periodo mettono in risalto due evidenti tendenze in atto: la progressiva decrescita delle società di persone, delle cooperative e delle imprese individuali alla quale si affianca la crescita delle società di capitale e delle altre forme giuridiche (fenomeni rilevati anche a livello metropolitano).

Dal punto di vista dei settori, il primo risulta essere il commercio (il 19,5%, il 23,5% nel torinese), seguito dai servizi alle imprese (il 18,8%, il 27,0% nella Cmto) e dall’agricoltura (il 17,7% rispetto al 5,1%). Risulta anche particolarmente rappresentativa l’edilizia (il 17,0% a fronte del 15,8%) oltre all’industria (l’10,1% contro l’8,7% torinese). I servizi alla persona (il 7,6%) e quelli di alloggio e ristorazione (il 6,6) mantengono, infine, un peso analogo a quello provinciale.

In termini di variazioni di consistenza, è il settore delle costruzioni a registrare l’andamento peggiore in quanto vede ridurre lo stock di imprese del –3,3% rispetto al 2023, seguito dal commercio con –2,8%, dall’agricoltura -1,6% e dall’industria -1,1%. Una minore riduzione si evidenzia nei servizi di alloggio e ristorazione, la cui flessione è del –0,8% a confronto dello scorso anno. Infine, in linea con la dinamica del Torinese nel suo complesso, a crescere sono i servizi, sia nel breve periodo sia nel più ampio: +0,4% e + 3,6% sono le variazioni delle attività di servizi alle imprese e +2,1% e + 7,4% quelle dei servizi alle persone.

Infine, rispetto alla Città metropolitana di Torino, il territorio si connota per una minore presenza di imprese straniere, che rappresentano il 7,6% del sistema imprenditoriale del Pinerolese (a fronte del 14,9% della Cmto), benché il tasso di crescita risulti l’unico, tra le componenti, positivo (+2,7%). Decrescono, infatti, sia le imprese giovanili, che rappresentano il 9,6% del totale e perdono 65 unità nell’ultimo anno, sia le imprese femminili, il 22% con un tasso di crescita del -1,7%.

 

“È compito delle istituzioni del Pinerolese saper capitalizzare questo prezioso bagaglio di informazioni – affermano i promotori di Ripartiamo Insieme – per agire in modo congiunto e ragionando sul futuro, consapevoli dell’importanza della coesione per poter contare e fare massa critica sugli scenari regionali. Un territorio diviso è debole e non riesce a difendere i propri valori, non riesce a preservare l’occupazione e mette a serio rischio la sua capacità di lavorare per il benessere sociale ed economico al servizio di tutti i cittadini. Il capitale di conoscenze di questo rapporto non è il punto di arrivo, ma quello di partenza. Auspichiamo che questo quinto Rapporto di Ripartiamo Insieme sia davvero lo stimolo per ricominciare a ragionare con apertura mentale e lungimiranza sul presente e sul futuro del Pinerolese, mettendo da parte le calcificazioni di obiettivi personalistici che polarizzano solo gli animi e lasciano tutti perdenti allo stesso modo. Per evitare che questo accada va tempestivamente aperto quello spazio di confronto territoriale, a guida pubblica, più volte auspicato e richiesto.”

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