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Germania, l’industria dell’ingegneria meccanica perde competitività nell’export

Nell’industria dell’ingegneria meccanica e impiantistica cresce la preoccupazione per la diminuzione della competitività della Germania e dei suoi settori di punta.

Come confermato anche dall’ultimo Rapporto sull’economia della Deutsche Industrie – und Handelskammer (Camera di Commercio ed Industria tedesca) gli esportatori tedeschi stanno affrontando crescenti sfide legate a tensioni geopolitiche e requisiti commerciali più rigidi, con una conseguente perdita di competitività nell’export.

Nella prima metà del 2024, le esportazioni di macchinari dalla Germania sono, infatti, diminuite del 7% in termini reali rispetto al 2023, per un valore di 100,6 miliardi di euro. Le esportazioni hanno registrato una flessione in particolare verso i Paesi dell’Unione Europea (-8,4% complessivo), con cali molto marcati in Italia (-15,7%), nella Repubblica Ceca (-12,2%) e in Austria (-11%). Parimenti, nel primo semestre 2024, si sono indebolite le esportazioni verso la Cina (-5,3%); di converso si sono mantenute costanti quelle verso gli Stati Uniti (+0,7%) che – con un volume di esportazioni di 13,9 miliardi di euro ed una quota di export del 13,8% – rappresentano di gran lunga il mercato estero più importante per il settore della meccanica tedesca.

Al contempo, anche la produzione complessiva è stata ben al di sotto delle aspettative: nei primi sette mesi del 2024 essa è scesa, in termini reali, del -6,8% rispetto al 2023. Per questo la Vdma – la principale associazione di categoria del settore meccanico – ha rivisto al ribasso le previsioni complessive di produzione per il 2024 che sono passate da -4% a -8% rispetto al 2023. Le stesse aziende tedesche hanno registrato un calo degli ordini a doppia cifra. In base ai dati forniti dall’Istituto Ifo (Leibniz Institute for Economic Research at the University of Munich), l’utilizzo della capacità produttiva è ora pari solo al 79,4%, mentre, nel 2023, era dell’88,8%.

Secondo la Vdma, quasi la metà delle aziende di ingegneria meccanica ha oggi un eccesso di capacità produttiva, anche in termini di personale. A causa del calo degli ordini in entrata, il Gruppo Atradius, tra i leader nel mondo nell’assicurazione del credito, cauzioni e recupero crediti, con una presenza in ogni Continente, riferisce che il numero di fatture scadute nel settore dell’ingegneria meccanica è aumentato del 45% tra gennaio e maggio 2024 e prevede un aumento superiore al 10% delle insolvenze nel settore.

Le aziende più piccole, con minori risorse finanziarie, sono le prime a essere colpite. Ma anche le grandi aziende non sono immuni dai rischi economico-finanziari e l’attuale fase di debolezza sta avendo un impatto anche sull’utilizzo di forza lavoro. Sempre secondo un’indagine della Vdma, quasi metà delle aziende prevede di ridurre il numero di lavoratori temporanei nei prossimi sei mesi e un numero sempre maggiore sta inserendo parte del proprio personale in un regime di lavoro a tempo ridotto.

Di fronte alla crisi del settore, le associazioni di categoria chiedono ai decisori politici processi amministrativi più semplici e meno burocrazia, un sistema fiscale competitivo a livello internazionale – la media Ocse della pressione fiscale sul reddito delle imprese è del 23,5% rispetto al 29,9% della Germania – incentivi fiscali per la ricerca senza un tetto massimo, minor costo del lavoro, espansione delle infrastrutture digitali – soprattutto nelle aree rurali, dove sono normalmente collocate le medie imprese meccaniche e impiantistiche – e nuovi accordi di libero scambio con tutti i partner commerciali più importanti, in primis il Mercosur.

Il rallentamento dell’economia tedesca insieme al calo della produzione, degli utili e dell’export del settore della meccanica ha forti ripercussioni anche per l’Italia, dato l’alto grado di interconnessione tra i due tessuti produttivi, oltre che dei profondi e radicati rapporti di subfornitura industriale con le produzioni tedesche.

 

 

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