Il Corpo comprende guardie provenienti da tutte le regioni linguistiche della Svizzera, quest’anno le nuove reclute sono 34; 16 di lingua tedesca,
16 di lingua francese e 2 di lingua italiana, faranno parte del Corpo della Guardia Svizzera pontificia. Le reclute hanno prestato giuramento, nel Cortile di San Damaso in Vaticano, in occasione dell’anniversario del sacco di Roma.
Il rito – in cui si proclama di proteggere e difendere il Papa in carica e tutti i suoi legittimi successori, anche a rischio della propria vita, come hanno fatto in passato gli antenati – è avvenuto, come da tradizione, sulla bandiera del Corpo delle Guardie Svizzere Pontificie e alla presenza del rappresentante del Papa, monsignor Edgar Peña Parra, sostituto per gli Affari Generali della Segreteria di Stato.
L’esercito più antico del mondo
Al giuramento solenne è presente una delegazione della Confederazione svizzera, guidata dalla presidente Viola Amherd con il presidente del Consiglio nazionale, Eric Nussbaumer, e dalla presidente del Consiglio degli Stati, Brigitte Eva Herzog.
Il capo dell’Esercito è rappresentato dal brigadiere Jacques Frédéric Rüdin, vice capo di Stato Maggiore dell’Esercito. Partecipa anche il presidente della Conferenza Episcopale Svizzera, monsignor Felix Gmür, vescovo di Basilea. La delegazione del cantone ospitante di quest’anno, Basilea Campagna, è guidata dalla presidente del governo cantonale, Monica Gschwind. Guidato dal colonnello Christoph Graf (Lu), l’esercito più antico del mondo (1506) ha il compito di controllare gli accessi al Vaticano e al Palazzo Apostolico, di garantire l’ordine e la rappresentanza durante le cerimonie papali e i ricevimenti di Stato e di proteggere il Collegio cardinalizio durante la sede vacante.