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“Extra omnes”, La storica formula in latino che segna l’inizio della chiusura a chiave della Cappella Sistina, sarà pronunciata dal maestro delle Celebrazioni liturgiche pontificie il prossimo mercoledì 7 maggio. È questo il giorno di inizio del Conclave. La data è stata stabilita dai circa 180 cardinali presenti (poco più di un centinaio gli elettori) riuniti nella quinta Congregazione generale in Vaticano.

Extra omnes”, quindi. “Fuori tutti” coloro che non sono ammessi alla riunione dei cardinali chiamati a eleggere il prossimo Pontefice della Chiesa universale. I porporati elettori, sotto l’ottantesimo anno di età, saranno isolati dal resto del mondo all’interno dello scrigno di arte e storia che è la Sistina fino alla fumata bianca e all’“Habemus Papam”, l’altra famosissima formula latina pronunciata dalla Loggia delle Benedizioni dal cardinale protodiacono per annunciare al mondo la scelta del nuovo Papa.

Nessuna previsione della conclusione, naturalmente, e tra gli stessi cardinali elettori c’è chi auspica un Conclave breve, considerando anche il Giubileo in corso, e chi, invece, prevede tempi più lunghi così da permettere ai conclavisti di ‘conoscersi meglio’ avendo Francesco, nei suoi dieci Concistori, aggregato al Collegio cardinalizio porpore da ogni angolo del globo. Intanto la Cappella Sistina ha chiuso al pubblico a partire da oggi, 28 aprile, per i lavori di allestimento. Sono inoltre sospese anche le visite ai Giardini Vaticani e alla Necropoli della Via Triumphalis.

Le norme della Universi Dominici Gregis

La tempistica per l’inizio del Conclave è stabilita dalle norme della costituzione apostolica di Giovanni Paolo II, Universi Dominici Gregis, aggiornata da Benedetto XVI con il Motu Proprio dell’11 giugno 2007, e con quello più recente del 22 febbraio 2013. Secondo la Costituzione, il Conclave – dal latino cum clave cioè chiuso a chiave – inizia tra il quindicesimo e il ventesimo giorno dalla morte del Papa, dopo i Novendiali, i nove giorni di celebrazioni in suffragio del Pontefice defunto. Più nel dettaglio, dal momento in cui la Sede Apostolica è legittimamente vacante, i cardinali elettori presenti devono attendere per quindici giorni interi gli assenti, fino a un massimo di venti giorni, se ci sono motivi gravi. Con il Motu Proprio Normas nonnullas si lascia, peraltro, al Collegio dei Cardinali la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave se consta della presenza di tutti gli elettori.

In questi giorni sono ancora attesi a Roma i porporati o perché provenienti dalle zone più lontane del mondo o per motivi di salute. Nella Città Eterna troveranno sistemazione a Casa Santa Marta, la Domus vaticana dove Francesco aveva deciso di vivere rinunciando all’appartamento papale.

 

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