Il treno è il mezzo di trasporto sostenibile per eccellenza ma il Polo Logistica del Gruppo FS vuole incrementare l’aspetto green del trasporto merci e ridurre significativamente l’impatto ambientale delle operazioni logistiche. I numeri del Gruppo Ferrovie dello Stato sono davvero imponenti: 82mila dipendenti, 10mila treni ogni giorno, 1 miliardo di presenze annuali su treni e bus, 45 milioni di tonnellate di merci all’anno. Il Polo Logistica, guidato da Mercitalia Logistics, con oltre 6000 persone, una flotta di 650 locomotori, 6 terminal e 5 navi che navigano lo Stretto di Messina, è protagonista di un forte rilancio del business della logistica in Italia e in Europa.
Carlo Palasciano Villamagna, da aprile 2022, è Presidente Mercitalia Logistics, una carriera che parte nel 1984, come Ufficiale di Complemento della Guardia di Finanza, passa da Finmeccanica, Abi, Adr, Enel, per traghettare, nel 2021, nel Gruppo Ferrovie dello Stato in qualità di Chief International Officer e Chief Transformation Officer del Gruppo FS Italiane. Fra gli argomenti che mette in risalto il Presidente Palasciano Villamagna, nella nostra intervista, c’è il Piano Industriale. Gli investimenti del Piano prevedono di 3 miliardi a favore del Polo Logistica per il rilancio del trasporto merci su ferro. “Abbiamo tutte le carte in regola per vincere questa sfida” sostiene – “con grandissima attenzione all’internazionalizzazione perché il nostro campo di gioco non si ferma ai confini nazionali ma si estende in tutta Europa”.
Presidente, il 2023 è stato un anno di cambiamenti nel Cda di Mercitalia e di nuove strategie. Che tipologia di accordi sono stati stipulati dall’azienda?
Il 2023 è un anno che segna una svolta decisiva per il Polo Logistica del Gruppo Fs, in cui abbiamo avviato un percorso di crescita, ancora in evoluzione, verso la realizzazione del Piano Industriale e il rilancio del trasporto merci su ferro. Il nostro obiettivo è quello di diventare il player europeo della logistica integrata, compreso il raccordo con il primo e l’ultimo miglio, con la gestione dei terminali e delle piattaforme logistiche per consentire una piena intermodalità con la gomma e con il mare. Questo significa evolvere da trasportatori di merci su rotaie in operatori logistici, adottando un approccio strutturato che ci consenta di intercettare i flussi di merci su scala Europea. Per proporci come operatori di sistema stiamo ampliando il nostro network e attivando nuove sinergie, ne è un esempio l’acquisito di un ramo d’azienda della compagnia Autamarocchi, per offrire ai nostri clienti dei servizi di trasporto dall’inizio alla fine, dal primo all’ultimo miglio, in collaborazione sinergica tra ferro e gomma. Grandissima attenzione anche all’internazionalizzazione: la nostra società tedesca Tx Logistik ha acquisito la Exploris Deutschland Holding diventando così il secondo operatore del trasporto merci in Germania ed ampliando la sua attività in 11 paesi Europei. Un percorso avviato grazie al lavoro di tutto il team guidato dal nostro Amministratore Delegato Sabrina De Filippis.
Intermodalità mare-ferro-gomma, anche in questo settore ci sono nuove sinergie?
L’integrazione mare-gomma-ferro può fare del trasporto ferroviario il vettore di trasporto delle merci nelle lunghe distanze, lasciando al trasporto stradale il cosiddetto primo e ultimo miglio. Per una maggiore integrazione, in un’ottica di sviluppo dei traffici a supporto dell’economia del territorio sono diverse le attività e le partnership che stiamo portando avanti. A metà novembre abbiamo siglato con il Gruppo Msc un Memorandum of Understanding finalizzato alla nascita di una NewCo per la creazione di nuovi terminal e quindi ampliamento della rete della logistica del trasporto merci tra porti in Italia e il resto d’Europa. Sempre a novembre è entrata a far parte del Polo Logistica Bluferries, società del Gruppo Ferrovie dello Stato che si occupa del traghettamento dei passeggeri e dei mezzi di trasporto nello Stretto di Messina.
Che cosa prevede il piano industriale per il Polo Logistica, oltre al rinnovo della flotta?
Come Polo Logistica, nei prossimi dieci anni, intendiamo raddoppiare la percentuale di merci trasportata dai treni, dato oggi fermo all’11%, diventando operatore multimodale di sistema. Per raggiungere questi obiettivi il piano industriale prevede un investimento di 3 miliardi, mirati al potenziamento degli asset come locomotive, carri ferroviari, infrastrutture terminalistiche, magazzini logistici e tecnologie. Di questi, più dell’80% sono dedicati al rinnovo della flotta, il resto al potenziamento di terminal esistenti e alla creazione di nuovi e alla digitalizzazione. La realizzazione di nuovi terminal ferroviari intermodali merci, tecnologicamente avanzati e a basso impatto sull’ambiente, potrà incrementare i volumi di merce, anche nel trasporto intermodale.
Il trasporto merci su rotaia è, decisamente, una soluzione green. Che cosa sta facendo Mercitalia sotto questo aspetto?
Siamo costantemente impegnati nell’adozione di tecnologie all’avanguardia per ridurre significativamente l’impatto ambientale delle operazioni logistiche, garantendo allo stesso tempo un servizio di alta qualità. Tutti i fattori produttivi del nostro piano tendono ad attivare un reticolo virtuoso di investimenti a valenza sociale, perché ravvivano il territorio, e ambientale: nel 2022, grazie al nostro modello di logistica integrata sostenibile, abbiamo risparmiato all’ambiente 1,8 milioni di tonnellate di Co2. In più dobbiamo puntare sulla digitalizzazione e la qualità delle risorse umane, che sono i due fattori abilitanti del nostro piano.
Quali aspettative ci sono nel cassetto dell’azienda, per il 2024?
L’obiettivo principale è quello di continuare a sviluppare la catena del valore contemplata dal nostro Piano Industriale che vede il Polo Logistica andare a sviluppare, o anche ad acquisire, tutte le attività che le consentano di gestire ogni passaggio del trasferimento delle merci da un mittente a un destinatario, compreso quindi le ultime miglia e tutti gli snodi intermodali. Tutto questo con un’attenzione particolare all’internazionalizzazione perché ormai il nostro campo di gioco non si ferma ai confini nazionali ma si estende in tutta Europa. Se a questo aggiungiamo la passione, la dedizione e la voglia che contraddistingue le nostre persone, possiamo dire che abbiamo tutte le carte in regola per vincere questa sfida.
Laura Rinaldi
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