Le decisioni del Pontefice contenute in due Motu. Fissato un termine di spesa oltre il quale le strutture vaticane devono richiedere l’approvazione della Segreteria per l’Economia
Due provvedimenti per meglio definire la gestione della spesa dei singoli Dicasteri vaticani e per migliorare la trasparenza nel settore degli appalti. Nel primo caso si tratta di una lettera apostolica in forma di Motu Proprio con cui Francesco precisa “i limiti e le modalità” dell’ordinaria amministrazione dei Dicasteri della Santa Sede. In tre articoli, nella linea di rinnovamento della Praedicate Evangelium, viene stabilito in sostanza che un ente vaticano è tenuto a richiedere l’approvazione del prefetto della Segreteria per l’Economia quando un atto di spesa superi il 2% dei costi totali dell’ente stesso, con la cifra desunta sulla media dei bilanci consuntivi degli ultimi tre anni. “In ogni caso – si stabilisce – per gli atti il cui valore è inferiore a 150 mila euro non si richiede approvazione”. Un altro punto del documento fissa a 30 giorni il limite per la ricezione dell’approvazione, oltre i quali anche la mancata risposta equivale all’accoglimento dell’istanza, e in ogni caso si afferma che tale procedura “deve concludersi entro e non oltre i quaranta giorni”.