La Pietra: “L’industria mangimistica riguarda l’attività di quasi 900mila imprese. E’ un partner fondamentale per l’agro-zootecnica grazie alla sua funzione di cerniera tra la produzione agricola primaria e l’allevamento, visto che dalla prima acquista le materie prime necessarie a produrre i mangimi che vengono poi destinati agli allevatori”. Queste le prime dichiarazioni del sottosegretario Patrizio La Pietra intervenuto al Masaf, alla presentazione del Secondo Rapporto sulla FeedEconomy, redatto da Nomisma e commissionato da Assalzoo, Associazione Nazionale tra i produttori di Alimenti Zootecnici.
“Tra giro d’affari e consumi delle famiglie il settore vale 150 miliardi – ha proseguito il sottosegretario La Pietra – nel suo complesso e cioè circa il 38% dell’agroalimentare nazionale, quindi parliamo di una componente fondamentale per la nostra agricoltura dal punto di vista economico, ma anche per quanto riguarda la capacità di contribuire a garantire la sicurezza alimentare e ad elevare il grado di sovranità alimentare del nostro Paese, oltre a rappresentare un tassello importante del made in Italy alimentare conosciuto e apprezzato in tutto il mondo. Per queste ragioni – ha concluso il sottosegretario La Pietra – dobbiamo lavorare per ottimizzare il mercato e diminuire le importazioni di mangimistica da cui il nostro Paese oggi dipende. Le strade da seguire sono due: incentivare anche in questo segmento dell’agricoltura l’operatività della filiera con l’istituzione di un Tavolo di lavoro e credere fortemente nelle Tea, le biotecnologie utili per rendere le produzioni più resistenti ai parassiti e alla siccità e sulle quali il governo Meloni ha scelto con convinzione di puntare per garantire il futuro della nostra agricoltura”.