L’Osservatorio sul monitoraggio dei flussi di pensionamento dell’Inps, relativo alle pensioni con decorrenza nel 2023 e nel primo semestre 2024, con rilevazione al 2 luglio 2024 riporta i dati riguardanti le principali gestioni amministrate dall’Inps, rimandando all’appendice statistica dell’osservatorio per quanto riguarda le singole gestioni.
In particolare, per quanto riguarda le singole categorie, le pensioni con decorrenza 2023 sono state: 318.866 pensioni di vecchiaia (compresi gli assegni sociali), 228.570 pensioni anticipate, 56.975 pensioni di invalidità e 228.489 pensioni ai superstiti. Nel primo semestre 2024: 152.641 vecchiaia, 99.707 anticipate, 22.730 invalidità e 101.841 superstiti.
Analizzando le singole gestioni, il Fpld ha totalizzato 357.522 pensioni nel 2023 e 167.770 nel primo semestre 2024; seguono la gestione dipendenti pubblici con rispettivamente 131.823 e 44.817, artigiani (90.483 e 41.914), commercianti (79.930 e 35.942), parasubordinati (45.150 e 20.798) e coltivatori diretti, coloni e mezzadri (36.647 e 15.897). Gli assegni sociali sono stati 91.345 nel 2023 e 49.781 nel primo semestre 2024.
In tutte le gestioni, ad eccezione degli Assegni Sociali, Inps un numero più basso di liquidazioni di pensioni nei primi sei mesi del 2024 rispetto ai corrispondenti mesi del 2023.
Dall’analisi degli indicatori statistici si osserva che:
– il rapporto tra le pensioni di invalidità e quelle di vecchiaia nei primi sei mesi del 2024 è diminuito di 3 punti percentuali rispetto al precedente anno, risultando pari al 22%.
– le pensioni anticipate rispetto a quelle di vecchiaia per il totale delle gestioni risultano più basse nei primi sei mesi del 2024 rispetto all’anno 2023, scendendo del 3% in più rispetto a quelle di vecchiaia.
– la percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili presenta nei primi sei mesi del 2024 un valore inferiore a quello del 2023 attestandosi al 114% (118% nel 2023).
– a livello territoriale il peso percentuale delle pensioni liquidate a residenti nel Nord Italia resta invariato (48% nel 2023 e nei primi sei mesi 2024).