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“Italia all’11° posto per Ide in Ungheria ma ci sono margini per investimenti in settori primari”; Intervista a Giovanna Chiappini Carpena, Direttrice Ufficio Ice di Budapest

L’Ufficio Ice di Budapest ha un ruolo strategico nella promozione del Made in Italy, nello sviluppo dei rapporti commerciali tra i due Paesi e svolge attività di supporto per l’internazionalizzazione delle imprese italiane.

Alla sua guida, dal 2022, Giovanna Chiappini Carpena, studi di indirizzo politico-internazionale con forte vocazione per l’internazionalizzazione delle imprese, fa parte della squadra di Ice dal 1992 dove ha ricoperto ruoli apicali nell’ambito della Segreteria degli Organi Istituzionali e la vice direzione dell’Ufficio Ice di Berlino.

Direttrice, l’economia ungherese gode di un cospicuo afflusso di Investimenti Diretti Esteri. Che posizione occupa l’Italia in qualità di Paese investitore?

L’Ungheria è una delle economie più dinamiche dell’Europa Centro-Orientale ed attrae investimenti diretti esteri grazie ad una posizione geografica strategica – si trova nel cuore dell’Europa – ad una forza lavoro qualificata e ad un ambiente economico piuttosto favorevole supportato da fondi governativi ed incentivi fiscali. La Germania è il principale investitore in Ungheria, in particolare nel settore automobilistico e manifatturiero, ma sono ben rappresentati anche Elettronica, It e servizi finanziari, farmaceutico. Ma ciò a cui stiamo assistendo negli ultimi anni è una presenza sempre più imponente di grandi gruppi industriali asiatici, in particolari cinesi e sudcoreani che investono o espandono la propria presenza nel paese. I settori chiave sono quelli dell’elettromobilità e della green economy, anche grazie agli incentivi governativi e alla politica energetica orientata verso la sostenibilità, ma anche i settori delle infrastrutture e della logistica sono considerati altamente prioritari per lo scambio di merci tra oriente e occidente. In questo contesto l’Italia occupa l’11° posto come paese investitore, con uno stock di investimenti che supera i tre miliardi di euro ed una quota del 3% sugli Ide totali. I settori più rappresentativi sono quello assicurativo-bancario, industriale ed agroalimentare con un impiego complessivo di oltre 20mila dipendenti. (Fonte: Mnb, Banca Nazionale Ungherese)

La transizione verde consentirà al Paese di promuovere il processo verso un’economia a zero emissioni. Quali opportunità per le imprese italiane che vogliono investire in questo settore all’interno del mercato ungherese?

La transizione verde rappresenta sicuramente un’opportunità per le imprese italiane che vogliono investire in Ungheria. Il Paese sta infatti adottando pratiche ecologiche che creano un contesto favorevole per l’innovazione ed i nuovi investimenti. Oltre alle sovvenzioni e agli incentivi fiscali a favore delle imprese che investono in tecnologie verdi, altre opportunità da cogliere riguardano le aziende che sviluppano tecnologie per il rinnovabile, in quanto entrerebbero in un mercato in cui la domanda continua a crescere, le aziende che producono materiali per l’isolamento o offrono servizi per la gestione o il miglioramento dell’efficienza energetica, le aziende specializzate nella tecnologia per la gestione dei rifiuti ed i processi di riciclaggio avanzato, viste le normative sempre più stringenti in tema di smaltimento e recupero dei materiali. Inoltre la gestione sostenibile delle risorse idriche e l’agricoltura biologica offrono opportunità per le imprese che sviluppano tecnologie con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale.

Inflazione, conflitti internazionali, congelamento dei Fondi europei, stanno mettendo alla prova la resilienza dell’economia ungherese?

A seguito del conflitto in Ucraina si è assistito, come in tutto il resto d’Europa, ad un forte incremento dei prezzi, spinti dai rincari per l’elettricità, il gas ed i carburanti. In Ungheria è sui generi alimentari però che si è registrata un’inflazione record, che ha toccato all’inizio dello scorso anno livelli superiori al 25%. In questo contesto la riduzione dei consumi ed il ritardo di alcuni investimenti hanno contribuito ad una riduzione del Pil nel 2023 dello 0,9%.  Tuttavia nel 2024 tale trend si è interrotto. Il Governo, che si è posto come obiettivo principale il ripristino della crescita economica, è riuscito ad abbassare l’inflazione, attualmente al 4,1%, a rafforzare l’aumento dei salari e sta cercando di ridurre gradualmente il deficit ed il debito pubblico. Il Pil ha registrato nel primo semestre una crescita dell’1,3%. (Fonte: Uff. centrale di statistica ungherese – Ksh) Relativamente ai finanziamenti europei, è stata recentemente sbloccata una parte dei fondi di coesione per l’Ungheria, pari a 10,2 miliardi di euro, la cui erogazione era stata sospesa un anno fa. Parte di questi fondi dovrebbe essere utilizzata come prefinanziamento per gli investimenti nell’ambito della transizione verde e digitale (Fonte: Euronews)

Attraverso quali strumenti Agenzia Ice a Budapest supporta gli imprenditori?

Al fine di perseguire l’obiettivo di promozione e valorizzazione del Made in Italy, nonché di sviluppo dei rapporti commerciali tra Italia e Ungheria, oltre alle missioni di operatori ungheresi presso le principali fiere in Italia (soltanto lo scorso anno sono state effettuate 62 missioni) e alle ricerche di partner locali a seguito di richieste specifiche pervenute dalle aziende italiane, l’Ufficio Ice di Budapest organizza partecipazioni collettive presso le principali fiere locali, seminari/workshop per settori specifici e campagne promozionali volte a valorizzare l’immagine dei prodotti italiani in Ungheria, con particolare attenzione a settori chiave come l’agroalimentare, la moda, il design e l’industria manifatturiera. Tali azioni, a cui viene data ampia visibilità attraverso la stampa e i social network, indirettamente supportano anche gli imprenditori che hanno investito nel Paese, in quanto stimolano la domanda di consumo di beni italiani, incrementano le opportunità di collaborazione e rafforzano la percezione positiva di tutto l’ecosistema italiano.

Laura Rinaldi

© riproduzione riservata

leggi il Reportage Ungheria cliccando questo link: https://relazioninternazionali-tribuna.com/wp-content/uploads/2024/09/Relazioni_internazionali_ungheria2024_3.pdf

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