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Italia e Francia sono ottimi partner per gli investimenti reciproci. Intervista a Denis Delespaul, Presidente della Cci France Italie

I dati riferiti allo scambio economico commerciale confermano la dinamicità degl Ide nei rispettivi mercati; l’Italia è il 5° investitore estero in Francia mentre la  Francia è il 1°investitore estero in Italia.

La Cci France Italie – Camera di Commercio, punto di riferimento per le imprese francesi e italiane interessate al business transalpino e all’internazionalizzazione, offre un importante numero di servizi specifici, rivolti ai due mercati, facilitando le aziende interessate ad investire e supportando quelle che hanno già investito.

Il tema economico è sempre prioritario ma in quest’occasione vogliamo prima chiedere un parere, a Denis Delespaul, Presidente della Cci France Italie, sulla situazione politica francese, dopo le recenti elezioni.

 Presidente,  grandi avvicendamenti in Francia dal dopo elezioni europee. Come cambia il Paese, oggi?

La politica francese è appena entrata in una nuova era, del tutto senza precedenti nella Quinta Repubblica. Per la prima volta dal 2012, la sinistra ha avuto la meglio dopo un’elezione nazionale, anche se non ha ottenuto la maggioranza assoluta.

Il Nuovo Fronte Popolare potrebbe ora tentare la via delle alleanze con altri movimenti, sapendo tuttavia che il campo presidenziale non accetterebbe quello con France Insoumise.

Qualunque cosa accada, il rischio è di trovarsi di fronte a una mozione di censura dell’Assemblea Nazionale che potrebbe portare alle dimissioni del governo. È una situazione abbastanza simile a quella di Italia e Germania; le forze presenti devono trovare un compromesso e pensare ad una composizione del Governo che permetta loro di governare senza correre il rischio di una mozione di censura. Nonostante le incertezze politiche, l’esperienza ci consente di prevedere che il commercio tra i nostri due paesi continuerà a rafforzarsi e a crescere secondo il trend positivo degli ultimi anni.

Gli investimenti in Francia sono facilitati da incentivi pubblici, personale qualificato, logistica e trasporti efficienti. Gli ostacoli risiedono nel costo del lavoro, burocrazia e livello di tassazione. La Francia è sempre attrattiva per gli Ide?

Nonostante gli ostacoli, i dati confermano una verità che da anni fatica a farsi strada nell’immaginario collettivo: Italia e Francia sono ottimi partner per gli investimenti reciproci. In particolare l’Italia è il 5° investitore estero in Francia con un incremento costante nel corso degli ultimi anni.

I principali settori di investimento delle aziende italiane in Francia si evidenzia nei settori tessile e accessori, industria e automotive, equipaggiamenti elettrici ed informatici, medicina e salute. A livello globale, l’Italia è 1° investitore in Francia per numero di progetti nel settore della Salute. Tra i principali Gruppi italiani che investono in Francia troviamo Generali, Prysmian Group, Barilla, Ferrero, Campari, Chiesi e ovviamente Leonardo. È noto poi che il tessuto imprenditoriale dell’Italia è composto principalmente da Pmi e molte di queste investono e si internazionalizzano in Francia. Nel 2022 l’insieme di tutti gli investimenti italiani in Francia ha permesso di creare e/o conservare oltre 2.600 posti di lavoro.

Di contro, le imprese francesi, continuano ad investire in Italia? In quali settori?

Nonostante la complessità delle leggi e delle normative che spesso rappresentano un significativo disincentivo l’Italia offre un terreno estremamente fertile per gli investimenti francesi. La Francia si conferma infatti 1° investitore estero in Italia, in particolare nei settori finanziario, assicurativo, manifatturiero, alimentare ed energetico.

Recentemente la vostra Camera ha organizzato, in collaborazione con l’Ambasciata di Francia in Italia il  “Farnese d’Or”. Che cosa è avvenuto nell’edizione 2024 del Premio?

Il Farnese d’Or è l’evento istituzionale più importante per la Cci France Italie e per il terzo anno consecutivo si è tenuto a Palazzo Farnese, sede dell’Ambasciata di Francia in Italia.

Francia e Italia sono storicamente legate da una profonda amicizia che si traduce in una visione comune di obiettivi e valori per un’Europa solidale, unita e competitiva. Il 26 Novembre 2021 l’amicizia che unisce la Francia e l’Italia è stata rinnovata e rinsaldata grazie alla firma del «Trattato per una cooperazione bilaterale rafforzata” firmato al Quirinale dall’ex Presidente del Consiglio, Professor Mario Draghi, e dal Presidente della Repubblica Francese, Emmanuel Macron.

In questo contesto nasce il Farnese d’Or come simbolo di un’onorificenza di merito, conferito a personalità di altissimo prestigio e valore in ambiti quali la politica, l’economia, l’innovazione e la cultura per celebrare l’amicizia e la collaborazione franco italiana. La grande novità della terza edizione da poco conclusa è la nomina di una Giuria esterna incaricata di selezionare le personalità più meritevoli per il Farnese d’Or 2024.

Abbiamo formato una Giuria d’eccezione composta da sei personalità di altissimo rilievo: Monica Bellucci, Renato Brunetta, Marie-Claire Daveu, Simone Marchetti e Claudia Parzani; guidati da un imprenditore eclettico e visionario Santo Versace.

La transizione green è un settore trainante per gli investitori esteri. Ci sono iniziative di della Chambre per sostenere le imprese di questo settore?

 La Chambre ha creato un Club Csr, uno spazio di discussione e incontro dedicato alle aziende della comunità d’affari franco italiana per dare voce e risonanza alle azioni e alle iniziative concrete che il mondo imprenditoriale porta avanti e stimolare comportamenti ecologicamente ed eticamente corretti e generare così valore per l’azienda, il territorio e la società. Diffondiamo la cultura della sostenibilità d’impresa tramite il dialogo, la collaborazione, le relazioni e lo scambio di idee per la creazione di un’economia e di una società fondate sui principi dell’etica, della responsabilità e dell’uguaglianza.

Laura Rinaldi

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