Arrivano buone notizie da Praga: il tasso di inflazione ha invertito rotta a maggio ed è iniziato a calare, i redditi reali da lavoro dipendente sono tornati a crescere e l’Ufficio di Statistica della Repubblica Ceca ha ha rivisto le stime del primo trimestre di quest’anno confermando una lieve crescita dell’economia, congiunturale e tendenziale. Alla luce di questi dati, abbiamo voluto fare il punto della situazione sulla storica collaborazione industriale tra la Repubblica Ceca e l’Italia, con Danilo Manghi, nominato Presidente camerale nel 2021 e riconfermato recentemente alla testa della Camera.
Danilo Manghi è Chief Executive di Manghi Czech Republic, società attiva nel settore dell’immobiliare di lusso con numerosi progetti di riqualificazione di immobili storici nel centro di Praga.
Presidente, a fine maggio si è tenuto a Praga, alla Camera dei Deputati, un Business Forum Italo-Ceco sul futuro delle mobilità. Quali sono stati i risultati raggiunti?
L’obiettivo del Convegno, a cui ha partecipato il ministro dei trasporti ceco Martin Kupka e altre autorità ceche e italiane, era mettere in luce il valore e il potenziale della collaborazione industriale italo-ceca in un settore chiave come la mobilità. Credo di poter dire che lo abbiamo raggiunto pienamente. Tra le numerose sfide che l’Europa ha di fronte a sé, c’è sicuramente la corsa globale all’innovazione nei settori strategici, che ci vede rincorrere giganti come Usa e Cina. Italia e Repubblica Ceca in questo senso possono fare, e dare, molto. Lo dimostrano i rispettivi settori di eccellenza, la costante crescita del commercio bilaterale e un’affinità lunga secoli.
A che punto è l’attuale collaborazione industriale tra i due Paesi?
Italia e Repubblica Ceca sono due grandi Paesi industriali europei, con un valore degli scambi nel comparto industriale che supera notevolmente i 10 miliardi di euro l’anno – oltre il 50% del totale – una cifra che è raddoppiata negli ultimi dieci anni e che è perfettamente equilibrata. La presenza industriale italiana in Repubblica Ceca è storicamente ricca ed è presente in campi ad alto contenuto tecnologico, come quello spaziale. E’ importante segnalare il nuovo flusso di aziende ceche che stanno investendo in Italia, contribuendo ad un’integrazione sempre più forte e profonda tra i due Paesi.
Per quel che riguarda il futuro della collaborazione industriale, che cosa ci dobbiamo aspettare?
Sono convinto che in questo momento storico, in cui molte dinamiche industriali vengono ridefinite a livello globale, l’asse tra Italia e Repubblica Ceca possa esprimere le migliori opportunità reciproche degli ultimi 30 anni in chiave strategico-industriale, a patto di saper avviare percorsi comuni e condivisi nei settori strategici e dell’innovazione, in cui le aziende italiane e ceche possano contribuire con il proprio know-how. La Camera di Commercio crede profondamente in questo percorso e il nostro impegno sarà continuo e costante per dare seguito ad iniziative e progettualità di questo tipo. Abbiamo, in questo, il forte sostegno dell’Ambasciata d’Italia, del Sistema Italia e dei nostri numerosi partner istituzionali e associativi cechi.
Quali sono i settori più promettenti?
La Repubblica Ceca sta cercando di modernizzare il suo settore automotive per rispondere alle sfide della sostenibilità e dei nuovi trend tecnologici. Grazie alla commessa per la costruzione di nuovi reattori nucleari è da aspettarsi anche il rafforzamento di questo settore strategico per l’energia. Nei rapporti tra l’Italia e la Repubblica Ceca, inoltre, ha una particolare importanza l’industria spaziale. Grazie all’adesione all’Agenzia Spaziale Europea, la Repubblica Ceca collabora a numerosi progetti con la presenza di imprese italiane. Più in generale, tutti i settori avanzati dell’industria rappresentano un’opportunità.
C.V.
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