L’educazione civica, nelle scuole medie, era un vero e proprio insegnamento alla vita di comunità. Questa materia è stata eliminata dai piani di studio nel 1990. Per orientarsi servono persone e cittadini ‘competenti’, consapevoli dell’importanza del proprio ruolo
Dopo oltre trent’anni, studi e ricerche ci dicono come i sistemi biologici, i luoghi di vita e i contesti siano interconnessi e come sia necessario puntare a cultura, educazione e società per avere comunità resilienti e sane anche dal punto di vista psicologico.
Obiettivo ambizioso per migliorare la qualità di vita delle persone e ricostruire fiducia verso le Istituzioni che vede, nell’approccio socio-bio-comportamentale, le sue radici. Ma i bisogni sono anche relazionali, creativi, culturali, spirituali per cui si capisce quanto sia difficile raggiungere un equilibrio in tutte le diverse dimensioni.
“Essere cittadini competenti significa possedere un corpo di competenze sociali e civiche che non si apprendono solo in famiglia. Significa agire come cittadini responsabili, partecipare alla vita delle comunità, prendersi cura di cose e persone, coagulare risorse umane e favorire la coesione sociale – spiega Francesca Cioffi – con Ipacs abbiamo creato Competence Economy che favorisce la connessione, trasversale e integrata, tra cittadini, istituzioni e territorio attraverso il lavoro di tutti verso un unico e comune obiettivo. Il modello di potenziamento di cui si avvale è un percorso individuale e di team che, con il coaching e l’arte partecipativa, potenzia le metaskill, i comportamenti virtuosi ed un nuovo mindset, quello del dialogo e del confronto, necessario per raggiungere un obiettivo collettivo. È importante ricordare che le persone non hanno bisogno di soluzioni precostituite ai problemi, bensì di ascolto e di strumenti concreti per gestire il mondo fragile, incerto e ansioso, in cui vivono. Rafforzati con questi strumenti i cittadini possono diventare risorse non solo per sé stessi, ma per le Istituzioni e per la società in generale mostrando una maggiore predisposizione verso coloro che chiedono una mano”.
Tema, questo, ampiamente trattato nel libro di Francesca Cioffi ‘La nuova civiltà̀ dei cittadini competenti’ (Castelvecchi Editore) presentato presso il Binario F a Roma (Via Marsala, 29H).
“Il libro – prosegue la Presidente Cioffi – si snocciola in due parti. Una parte teorica in cui il lettore può mettersi in gioco e utilizzare spunti di riflessione profonda attraverso esercizi di consapevolezza sulle proprie emozioni e costruzione del proprio senso di scopo. E una parte esperienziale tracciata proprio attraverso le storie e le esperienze dei protagonisti del libro: storie di un prima e di un dopo in cui, grazie ad un percorso guidato, si è compresa la direzione da percorrere e si sono trovati gli strumenti utili a raggiungere gli obiettivi prefissati. In sintesi il libro è una sorta di manuale guida che aiuta il cittadino comune a trovare il modus per mettersi a disposizione delle istituzioni al fine di aiutarle a raggiungere obiettivi di interesse collettivo, interconnettendo la componente economico, sociale e sanitaria, e diventare in tal modo cittadino competente”.
“Abbiamo scelto questa categoria professionale – conclude Cioffi – in quanto siamo convinti che attraverso il loro saper comunicare si possano creare validi presupposti per rafforzare sempre più la collaborazione tra cittadini e istituzioni, necessaria per favorire il benessere sociale generale”.