Negli ultimi decenni la Malesia ha conosciuto un fortissimo sviluppo dell’economia, trasformandosi in uno dei paesi più ricchi del sud-est asiatico, leader mondiale nella produzione di componenti elettronici e primo paese dell’area per assemblaggio ed esportazione di autoveicoli.
Settori dei servizi, del turismo e della finanza hanno tratto notevoli vantaggi grazie all’attuazione della Nuova politica economica (Npe).
L’economia della Malesia vanta due primati mondiali, quello della produzione di caucciù, il cui volume annuo si avvicina alla metà del volume complessivo mondiale, e quello della produzione di stagno, anch’esso quasi la metà del totale mondiale. Lo sfruttamento dei giacimenti petroliferi del Sarawak e del Sabah ha consentito la quasi autosufficienza energetica del paese.
Tra le attività più produttive più significative vi sono la coltura del riso, la manioca, il mais, le patate e le patate dolci, i frutti tropicali, soprattutto l’ananas, caffè, cacao, arachidi, palme da cocco, palme da olio, pepe e altre spezie.
Lo sfruttamento dei boschi riguarda soprattutto l’albero del caucciù, ma anche il legname. La pesca, molto attiva in tutta la Malesia, costituisce un ricco apporto proteico per la dieta locale e una voce non trascurabile delle esportazioni. Modesto è invece l’allevamento, che si basa principalmente sul bestiame suino.
I principali giacimenti di stagno si trovano nel Perak, nel Johor, nel Pahangh e presso Kuala Lumpur. Altre risorse minerarie sono i minerali di ferro, oro, bauxite, manganese e tungsteno.
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