Convegno ospitato alla Sala Matteotti della Camera dei deputati dal titolo ‘Smartphone e minori: rischi e prospettive‘, incentrato proprio sull’uso e sull’abuso dei dispositivi elettronici da parte dei più piccoli.
“Il confronto di oggi fra politica, scienza e società civile sul tema della limitazione dell’uso degli smartphone per i minori- ha affermato il questore della Camera Filippo Scerra, che ha organizzato l’incontro- Da qui ripartiamo con maggiore consapevolezza per arrivare a dare risposte concrete alle famiglie e ai nostri bambini. È un tema urgente: lo dimostra il fatto che proprio in queste ore in Australia è stata approvata una legge che impedisce l’uso dei social sotto i 16 anni. Guardiamo a quello che succede con interesse e costruiamo un nostro modello italiano a tutela dei più piccoli”.
“A maggio- ha aggiunto- ho presentato la mia proposta di legge che pone un divieto di utilizzo dei dispositivi digitali per i minori fino a 3 anni e ne chiede una regolamentazione e limitazione per i minori da 3 a 12. Adesso spero che il suo iter possa procedere spedito sempre con un approccio costruttivo e di confronto con le altre forze politiche”.
Il presidente della Società italiana di pediatra preventiva e sociale (Sipps), Giuseppe Di Mauro, ha spiegato che “la tematica oggi è assolutamente importante. E dobbiamo affrontarla sotto il profilo della prevenzione”.
“Il problema– ha sottolineato il direttore del Centro Psicopedagogico per l’educazione e la gestione dei conflitti, Daniele Novara- è quello dell’età, non quello della tecnologia. Come non facciamo guidare l’auto ai bambini, allo stesso modo la società deve tutelare le persone più deboli con apposite norme”.
“La prevenzione e la sensibilizzazione davanti a un’emergenza sanitaria globale che riguarda infanzia e adolescenza sono decisive. Oggi- ha evidenziato Donatella Fiore, psichiatra supervisore della Società italiana terapia comportamentale cognitiva- fra il 10% e il 20% dei più piccoli hanno problemi di salute mentale”.
“Oggi– le parole del presidente dell’Associazione italiana sociologia, Stefano Tomelleri– si utilizza lo smartphone come mediatore di riconoscimento sociale. Gli effetti sono quelli di minor benessere, minori prestazioni scolastiche e accademiche. Oltretutto un uso precoce degli smartphone non impatta neanche positivamente sulle competenze digitali”.
Secondo la presidente dell’Associazione italiana genitori (Age), Claudia Di Pasquale, “serve rendere chiari i rischi dell’uso dei dispositivi. Oltre a prevedere un divieto serve una comunicazione chiara e diffusa”.