Intervista con l’Ambasciatore Ömer Gücük
Molti gli argomenti trattati nell’incontro con l‘Ambasciatore di Turchia in Italia, Ömer Gücük, in primo luogo le relazioni economico-commerciali con il nostro Paese. “ Nel confronto con i principali partner commerciali europei, l’Italia si colloca sempre ai primi posti.” Lo scambio economico tra Italia e Turchia, infatti, nonostante gli sviluppi negativi a livello globale, nel 2022 ha raggiunto la cifra record di 26 miliardi di dollari e le prospettive per il 2023 sono di ulteriori incrementi.
Per quel che riguarda l’Ue l’Ambasciatore ha dichiarato: “Siamo pronti a lavorare per un’agenda positiva con l’Ue in linea con la prospettiva di adesione della Turchia”.
Non poteva mancare una visione d’insieme del post terremoto che ha devastato il Paese.
Ambasciatore, a livello internazionale la guerra Russia-Ucraina e, al vostro interno, la tragedia del terremoto. Come si muove, oggi, la Turchia per far fronte alle emergenze?
Abbiamo vissuto uno dei più grandi disastri nella regione in cui si trova il nostro Paese. C’è una grande distruzione. Per sanare questa ferita, abbiamo mobilitato tutte le nostre istituzioni e gli aiuti fin dal primo giorno del terremoto e li abbiamo diretti nelle zone disastrate.
A breve termine, abbiamo dato la precedenza nel soddisfare i bisogni primari come alloggi temporanei e cibo. A questo scopo, continuiamo a fornire assistenza alle zone terremotate senza rallentare. A questo proposito, sia altri paesi che organizzazioni internazionali svolgono attività di aiuto al nostro Paese. Anche l’Italia si è precipitata in aiuto della Turchia fin dal primo giorno. Siamo in comunicazione con i nostri amici italiani, altri paesi e organizzazioni internazionali. Vi siamo grati per tutto l’aiuto.
Nel medio e lungo termine, andremo avanti verso la ricostruzione in modo che le zone colpite dal terremoto si possano rialzare. Abbiamo iniziato la preparazione e la pianificazione fin da oggi. Stiamo attraversando un momento difficile. Tuttavia, supereremo questi giorni grazie all’unità e alla solidarietà. Sono sicuro che con il supporto dei nostri amici, la ricostruzione sarà ancora più veloce.
Fra le priorità del suo mandato c’è la volontà di intensificare le relazioni economico-commerciali Turchia Italia, sulla base del solido background fra i nostri due Paesi. Che cosa è cambiato dal Suo insediamento ad oggi?
Mentre era prevista una ripresa economica globale dopo la pandemia nel 2022, la crisi Russia-Ucraina iniziata a febbraio 2022 ha portato con sé sfide completamente diverse. Nonostante ciò, stiamo lavorando con tutte le nostre forze per far progredire le relazioni commerciali ed economiche tra Turchia e Italia. Infatti, il nostro volume di scambi ha raggiunto il livello record di 23 miliardi di dollari nel 2021 e, nonostante le negatività globali vissute, nel 2022 abbiamo segnato un nuovo record, raggiungendo i 26 miliardi di dollari.
Gli investimenti diretti dell’Italia in Turchia hanno raggiunto i 5 miliardi di dollari. Circa il 2,7% degli investimenti diretti esteri in Turchia proviene dall’Italia. In Turchia operano oltre 1500 società a capitale italiano. Gli investimenti della Turchia in Italia sono a livello di 555 milioni di dollari. Questi dati dimostrano il grande potenziale delle nostre relazioni economiche e di investimento.
Quali prospettive per il 2023, nelle relazioni economiche Turchia-Italia?
Come dicevo, nonostante gli sviluppi negativi a livello globale, il nostro volume di scambi bilaterali ha battuto i record negli ultimi due anni consecutivi. Ciò che lo rende possibile sono le basi storiche e solide del nostro commercio nella geografia mediterranea. Continuiamo i nostri sforzi per raggiungere un volume di scambi di 30 miliardi di dollari, che è l’obiettivo comune fissato dai nostri paesi.
Nel Terzo Vertice Intergovernativo Turchia-Italia tenutosi il 5 luglio 2022, abbiamo discusso in dettaglio le nostre relazioni commerciali ed economiche bilaterali.
Ascoltiamo, valutiamo meticolosamente e supportiamo le richieste delle aziende turche e italiane per investimenti reciproci e un ulteriore aumento del nostro commercio. Ci concentriamo non solo sui settori tradizionali, ma anche su aree come energia verde, farmacia, consulenza tecnica, informatica e smart city.
Il settore finanziario è uno snodo essenziale dell’economia turca, come è strutturato?
Negli ultimi 20 anni, il nostro Paese ha fatto molta strada nello sviluppo del sistema finanziario, garantendo stabilità e aumentando la diversità dei prodotti. In effetti, il nostro sistema finanziario avanzato ha un grande parte nel successo del “modello economico turco”.
Il settore finanziario in Turchia ha mostrato un rapido sviluppo con le riforme che abbiamo implementato dall’inizio degli anni 2000. Nel 1999 è stata istituita L’Agenzia di regolamentazione e vigilanza bancaria (Brsa) per aumentare la vigilanza e la sorveglianza sui mercati finanziari e nel 2005 l’istituzione è stata rafforzata in termini di indipendenza.
La componente più importante dei nostri mercati finanziari è il settore bancario. Le nostre banche pubbliche, che sono sopravvissute con successo a molte crisi globali, sono state anche la forza trainante del sistema della nuova economia. Un totale di 55 banche operano in Turchia, comprese 34 banche di deposito, 15 banche di sviluppo e di investimento e 6 banche di partecipazione. L’adeguatezza patrimoniale del settore bancario mantiene la sua forte prospettiva contro i rischi. Il coefficiente di adeguatezza patrimoniale di base, che è un criterio di qualità del capitale, è del 15%.
Una delle nostre importanti scoperte finanziarie nell’ultimo periodo è il progetto “Istanbul Finance Center”, che dovrebbe essere inaugurato quest’anno. Il Centro opererà con la visione di “contribuire alla creazione di un ambiente finanziario sostenibile globale e regionale”, fornirà occupazione qualificata ospitando molte istituzioni finanziarie e accelererà lo sviluppo della mobilità finanziaria, delle opportunità di finanziamento e di investimento e della crescita economica. Miriamo a trasformare il centro in un hub regionale finanziario, commerciale e tecnologico in breve tempo.
La Turchia offre grandi opportunità anche nel settore della finanza partecipativa. Le riforme in questo settore hanno reso la Turchia uno degli attori più importanti al mondo, collocandola al secondo posto nell’emissione di certificati di locazione del settore privato.
Continuiamo a rafforzare la nostra struttura finanziaria per preparare il nostro intero sistema finanziario al “secolo della Turchia”.
Turismo: il vostro Paese ha ottenuto una rapida ripresa, nel post pandemia, sia in termini di numero di turisti che di ricavi. Che tipo di prospettive per la stagione turistica 2023, dopo la tragedia del terremoto?
Secondo i dati di fine 2022, il numero di turisti ospitati dalla Turchia ha superato i 51,4 milioni, recuperando i dati del 2019, anno record del periodo pre-pandemia. Il numero di visitatori del turismo globale è stato in grado di recuperare del 65% rispetto al pre-pandemia entro la fine del 2022 nel mondo, ma la Turchia ha già raggiunto i numeri pre-pandemia.
I terremoti del 6 febbraio hanno avuto conseguenze tragiche. Stiamo lavorando per riportare la regione alla normalità. Le nostre destinazioni turistiche, lontane dalla zona sismica, continuano le loro attività e accolgono i loro visitatori. Le prenotazioni alberghiere e i tassi di occupazione dei voli internazionali mostrano che questo disastro naturale non ha avuto un impatto negativo significativo sul flusso turistico internazionale verso la Turchia. Nonostante il terremoto, manteniamo i nostri obiettivi di fatturato e numero di turisti per il 2023.
Infine, Ambasciatore, per tornare all’argomento di apertura, a livello politico la Turchia è un attore fondamentale in numerosi teatri regionali e nel quadro multilaterale. L’ingresso nell’Unione europea è sempre una priorità?
Turchia considera l’Unione europea come un progetto di pace, integrazione e costruzione di un futuro comune. A questo proposito, continuiamo a dare priorità all’adesione all’Ue. Anche se incontriamo alcuni problemi e ostacoli nelle nostre relazioni con l’Ue, stiamo procedendo su questa strada con decisione. Gli sviluppi nella regione vicina e nella geografia comune della Turchia e dell’Ue rivelano, ancora una volta, l’importanza di rafforzare le relazioni Turchia-Ue e di rilanciare il processo di adesione della Turchia all’Ue. L’adesione della Turchia , consentirà all’Ue di rispondere alle questioni regionali e globali in modo più rapido ed efficace. Siamo, infatti, uno dei paesi che può contribuire maggiormente alla pace e alla stabilità, alla sicurezza, alla difesa e alla sicurezza energetica dell’Europa. Riteniamo che sia nel comune interesse stabilire una cooperazione più forte in questo ampio spettro tra la Turchia e l’Ue.
Ci auguriamo che nel prossimo periodo l’Ue intraprenda passi positivi nei temi come la riorganizzazione delle riunioni di dialogo ad alto livello, l’aggiornamento dell’unione doganale e la liberalizzazione dei visti. La Turchia ha fissato l’adesione all’Ue come un obiettivo strategico. Ci aspettiamo che anche l’Ue si approcci alla Turchia con una mentalità permanente e strategica, non temporanea né tattica.
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