Ambasciatore della Malesia in Italia con accreditamento presso San Marino e Kosovo, Rappresentante permanente presso le agenzie Onu con sede a Roma, Zahid Rastam è entrato a far parte del Ministero degli Affari Esteri della Malesia nel 200, ha prestato servizio in varie divisioni all’interno del Ministero e ha ricoperto numerosi incarichi all’estero a Londra, Ginevra, Manila e New York.
Abbiamo incontrato l’Ambasciatore per parlare di relazioni economiche, commerciali e industriali Malesia-Italia: “Lo scambio commerciale tra i due paesi è solido e presenta un potenziale di crescita considerevole” ha esordito S.E Zahid Rastam nella nostra intervista.
La Malesia è un importante polo economico strategico nel Sud-est asiatico. Quali sono le relazioni economiche e commerciali con l’Europa?
La Malesia intrattiene eccellenti relazioni economiche e commerciali con l’Europa, sia con l’Unione Europea nel suo insieme, sia con i singoli Stati membri dell’Ue. Nel 2023, l’Ue è stata il quarto partner commerciale della Malesia, la quarta destinazione delle sue esportazioni e la terza fonte delle sue importazioni. Mentre tra i Paesi Asean, la Malesia si è classificata al terzo posto come partner commerciale, al secondo posto come destinazione delle esportazioni e al secondo posto come fonte di importazioni. Nei primi undici mesi del 2024, gli scambi commerciali tra la Malesia e l’Unione Europea sono aumentati del 6,6%, raggiungendo i 43,71 miliardi di dollari, rispetto allo stesso periodo del 2023.
Per quanto riguarda gli investimenti dell’Ue in Malesia, sino a giugno 2024 risultano attuati 1.463 progetti manifatturieri a partecipazione Ue, con investimenti totali pari a 62,50 miliardi di dollari e la generazione di 197.563 posti di lavoro. Per contro, la Malesia è presente con investimenti in vari settori industriali in 14 dei 27 Stati membri dell’Unione.
Come sono strutturate le relazioni commerciali e industriali fra Malesia e Italia?
Lo scambio commerciale tra i due paesi è solido e presenta un potenziale di crescita considerevole. Nel 2023, il volume totale degli scambi ha raggiunto i 2,91 miliardi di euro. Gli scambi tra la Malesia e l’Italia hanno registrato una crescita positiva dell’ 8% da gennaio a novembre 2024
segno di una rinnovata vitalità e ottimismo nella partnership economica bilaterale. Le principali esportazioni malesi in Italia riguardano prodotti agricoli e lavorati a base di olio di palma, prodotti elettrici ed elettronici, macchinari, attrezzature e componenti, nonché manufatti in metallo. Le principali importazioni dall’Italia includono macchinari, attrezzature e componenti, chimici e prodotti chimici, dispositivi elettrici ed elettronici, mezzi di trasporto e strumenti ottici e scientifici.
Le aziende malesi sono attive in Italia e continuano a cercare nuove opportunità di collaborazione per il mutuo beneficio. Parallelamente, in Malesia sono stati realizzati 73 progetti imprenditoriali a partecipazione italiana, che hanno creato 4.024 posti di lavoro.
Quali sono i settori più promettenti per un imprenditore italiano interessato ad investire in Malesia?
I settori della tecnologia e dei servizi informatici, in particolare nell’intelligenza artificiale, nei data center o nell’industria dei semiconduttori. Nel 2024, la Malesia ha registrato investimenti complessivi per circa 16,06 miliardi di dollari nel settore informatico e delle comunicazioni, principalmente da parte di multinazionali leader in questo ambito. La Strategia nazionale per i semiconduttori (Nss), lanciata all’inizio del 2024, prevede di attrarre investimenti per 500 miliardi di Ringgit entro il 2030, di promuovere la crescita di aziende locali legate ai semiconduttori per trasformarle in leader globali e di istruire 60.000 talenti locali qualificati. L’intero ecosistema del digitale, della tecnologia e dell’intelligenza artificiale offre molte opportunità agli imprenditori italiani.
Il governo sta definendo le misure per trasformare la Malesia in un grande polo manifatturiero, quali sono gli obiettivi per il 2025?
Nel 2025 continuerà l’attuazione degli obiettivi previsti dal Nuovo Piano Industriale (Nimp 2030), che si concentra sul settore manifatturiero e sui servizi ad esso collegati, dalla Strategia Nazionale di Transizione Energetica (Netr) che mira a rendere la Malesia neutrale dal punto di vista energetico, e dalla Strategia Nazionale dei Semiconduttori (Nss) per aumentare la presenza della Malesia nella catena del valore di questo settore. Queste misure politiche sono parte di un quadro più ampio noto come “Madani Economy”, che si concentra sulla ristrutturazione dell’economia per rendere la Malesia leader tra le economie asiatiche e garantire che la ricchezza sia distribuita equamente tra tutti i cittadini malesi.
L’economia malese beneficia degli investimenti stranieri?
Sicuramente, gli investimenti stranieri hanno contribuito e continueranno a dare man forte alla crescita economica del Paese. La Malesia è pienamente integrata nel commercio globale, pratica un’economia di mercato aperta e dispone di solidi fondamentali economici e di un valore aggiunto in diversi settori che l’hanno resa oggetto di interesse per gli investitori stranieri. Insieme agli investimenti interni e alla creazione di partenariati tra pubblico e privato, intendiamo continuare a costruire un’economia resiliente che garantisca che i benefici ottenuti siano sostenibili ed equi.
L.R.
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