Analizzando nel dettaglio le immatricolazioni per alimentazione, le autovetture a benzina chiudono febbraio in crescita del 16,3%, con una quota di mercato del 26,4%. In aumento anche le autovetture diesel (+2,2% su febbraio 2022), seppure con una market share del 18,7%. Nel bimestre, le immatricolazioni di autovetture a benzina sono incrementate del 15,9% (26.5% di quota) e quelle delle diesel dell’11,0% (18,7% di quota nell’anno). Le immatricolazioni delle auto ad alimentazione alternativa rappresentano il 54,9% del mercato del solo mese di febbraio, con volumi in aumento rispetto allo stesso mese del 2022 (+24,3%). Nel cumulato, le alternative aumentano del 22,2%, mantenendo anche una quota di mercato più alta rispetto allo stesso periodo del 2022 (54,8%, contro il 53,0% del cumulato dello scorso anno). Le autovetture elettrificate rappresentano il 44,7% del mercato di febbraio, mentre, nel cumulato hanno una quota del 44,3%, con volumi in crescita (+22,1%). Tra queste, le ibride mild e full aumentano del 23,9% nel mese, con una quota di mercato del 36,6%, mentre, nel cumulato, risultano in crescita del 24,3%, con una market share del 36,7%. Le immatricolazioni di autovetture ricaricabili crescono del 23,3% nel mese (quota di mercato: 8,0%) e del 12,9% nel cumulato (MS: 7,7%). Nel dettaglio, le auto elettriche hanno una quota del 3,7% e aumentano del 54,0% nel mese, mentre le ibride plug-in aumentano del 5,1% e rappresentano il 4,3% del mercato di febbraio (anche nel cumulato risultano entrambe in aumento, rispettivamente 20,4% e 8,2%). Infine, le autovetture a gas rappresentano il 10,4% dell’immatricolato di febbraio, di cui il 10,2% è composto da autovetture Gpl (+43,1%) e lo 0,2% da autovetture a metano (-81,8%). Nel bimestre, le autovetture Gpl risultano in crescita del 37,2% e quelle a metano in calo dell’80,7%.
A febbraio 2023, la Francia è il mercato con la maggior quota di autovetture ricaricabili nei 5 major market (23,8% del mercato). Il Regno Unito è il paese con la quota più alta per quanto riguarda le elettriche (16,5% del mercato totale) ed ha la più bassa quota di autovetture diesel, con il 4,5%, e la più alta di benzina (44,7%, seguita dalla Spagna al 42, 6%). L’Italia è il paese con la quota più alta di autovetture ibride non ricaricabili (36,5%), gas (10,2%) e diesel. Infine, la Germania ha la seconda quota maggiore sia per le auto diesel (18,6%) che per le Bev (15,7%).
Secondo Istat, nel quarto trimestre del 2022 si stima che il prodotto interno lordo (Pil), espresso in valori concatenati con anno di riferimento 2015, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, sia diminuito dello 0,1% rispetto al trimestre precedente e cresciuto dell’1,7% in termini tendenziali. Il quarto trimestre del 2022 ha avuto tre giornate lavorative in meno rispetto al trimestre precedente e due giornate lavorative in meno rispetto al quarto trimestre del 2021. La variazione congiunturale è la sintesi di una diminuzione del valore aggiunto sia nel comparto dell’agricoltura, silvicoltura e pesca, sia in quello dell’industria, mentre i servizi registrano una crescita. Dal lato della domanda, vi è un contributo negativo della componente nazionale (al lordo delle scorte) e uno positivo della componente estera netta. La variazione acquisita per il 2022 è pari a +0,4%. Sul fronte del mercato del lavoro, a gennaio 2023, rispetto al mese precedente, aumentano occupati e disoccupati mentre diminuiscono gli inattivi. L’occupazione cresce (+0,2%, pari a +35mila) per donne, dipendenti permanenti e per chi ha più di 35 anni; risultano in calo i dipendenti a termine, gli autonomi e i giovani. Il tasso di occupazione sale al 60,8% (+0,1 punti). Il numero di persone in cerca di lavoro cresce su base mensile (+1,7%, pari a +33mila unità) tra le donne e i minori di 50 anni. Il tasso di disoccupazione totale sale al 7,9% (+0,1 punti), quello giovanile al 22,9% (+0,7 punti).
A febbraio 2023 si stima un aumento dell’indice del clima di fiducia dei consumatori (da 100,9 a 104,0), mentre l’indice composito del clima di fiducia delle imprese rimane stabile a quota 109,1. Tra le serie componenti l’indice di fiducia dei consumatori sono in deciso miglioramento le opinioni sulla situazione economica generale mentre emergono segnali contrastanti dalle variabili riferite alla situazione economica familiare. I quattro indicatori calcolati mensilmente a partire dalle stesse componenti riflettono le variazioni registrate dalle singole variabili: il clima economico e il clima futuro registrano aumenti marcati (rispettivamente da 107,6 a 114,5 e da 108,6 a 113,4) mentre il clima personale e quello corrente aumentano in misura più contenuta (nell’ordine, da 98,6 a 100,5 e da 95,7 a 97,6). Con riferimento alle imprese, il clima di fiducia peggiora nel comparto dei servizi di mercato (da 104,2 a 103,3) e in quello delle costruzioni (da 158,8 a 157,2), rimane stabile nella manifattura (a 102,8) e migliora nel commercio al dettaglio (da 110,6 a 114,6). L’indagine Istat sulle intenzioni di acquisto di un’autovettura nuova nei prossimi 12 mesi, evidenzia un minimo decremento delle risposte «sì» e «certamente sì» a gennaio al 9,3 % rispetto al 9,4% di ottobre. Le risposte «certamente no» rimangono invariate all’ 83,4%.