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Ministro Pichetto a Baku: “dal 2026 Tap crescerà di 1,2 miliardi di metri cubi”

Il ministro Pichetto, ha partecipato a Baku alla decima Riunione ministeriale del Consiglio consultivo del Corridoio meridionale del gas (Tap) e alla seconda riunione ministeriale del Consiglio consultivo per l’energia verde. Anche quest’anno, la presenza dell’Italia a Baku al più alto livello politico è volta a ribadire la priorità che il nostro Paese dà alla sicurezza energetica e agli obiettivi di decarbonizzazione. Pichetto è stato ricevuto nella capitale azera dal Presidente della Repubblica Ilham Aliyev.

”Il Corridoio meridionale del Gas – ha sottolineato il ministro dell’Ambiente – assume una valenza ancora maggiore sul doppio binario della sicurezza degli approvvigionamenti e della stessa transizione energetica, sulla scia degli esiti della Cop28 e in vista dei lavori di Cop29. Dalla sua entrata in funzione a fine 2020 ad oggi, l’Italia ha importato con il Trans Adriatic Pipeline (Tap), 26 miliardi di metri cubi di gas”.

”Nel 2023, con 10 miliardi di metri cubi – ha ricordato Pichetto il Tap è stata per noi la seconda rotta di approvvigionamento, contribuendo a compensare l’abbandono del gas russo e evitare la volatilità dei prezzi. Per questo motivo, per potenziare il Tap, Italia, Grecia e Albania, hanno definito un processo di incremento della capacità del gasdotto che, dal 2026, crescerà di 1,2 miliardi di metri cubi, arrivando a 11,2 mld mc/anno, con l’obiettivo di una capacità massima di 20 miliardi di metri cubi all’anno”. 

”Per permettere di convogliare i maggiori flussi di approvvigionamento di gas verso l’Italia stessa e l’Europa – ha annunciato il ministro – siamo impegnati a rafforzare la ‘Linea Adriatica’. Si tratta di numeri e interventi che rientrano nella più ampia strategia che il governo guidato dal presidente Meloni sta conducendo per fare dell’Italia un hub di energia e di sicurezza energetica sull’asse sud-nord, ma come dimostrato oggi anche su quello da est a ovest”.

Il ministro ha ricordato ai rappresentanti di tutti i Paesi presenti che ”il gas è e resterà fonte di transizione, una transizione che occorre accelerare nel comune obiettivo della decarbonizzazione e della sicurezza energetica”.

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